FIGURE DEL SECOLO: LENIN 63 =======================================-::-=-=-============== 'leninista perchè non fanno una grinza. Sono lucidi, diritti come lame e vanno senza deviare allo scopo. La polemica è travolgente, vivacissima, tempestosa. • La passione del fànatico per le idee sostenute impedisce sempre a Lenin la serenità e l'equilibrio. E la chiarezza cristallina con la quale sono viste tutte le -quistioni per la compiuta formazione del mondo interiore facendo risaltare la debolezza avversaria spinge spesso al sarcasmo ed alla irrisione, alla frustata ·violenta, agli aggettivi di platea. Non è il caso di rievocazioni perchè tutta l 'attività del defunto dittatore ali' estero nei riguardi del socialismo internazionale ,e del socialismo russo è prova decisiva che esclude commenti. Qualsiasi pagina esaminata dà sempre gli identici risultati. Chiarezza dogmatica, precisione e lu- -cidità di vedute, disprezzo degli avversari, logica che va diritta alla meta. Lo stile dell'uomo è questo. È stato esso che ha reso per tre quarti possibile la rivoluzione bolscevica. IV. - l vantaggi che Lenin possiede sopra gli avversari e che danno -' insistiamo - le caratteristìche dell'uomo e il tono della sua opera si possono, dunque, sintetizzare dichiarando ancora una volta che egli capovolge l'antico mondo russo. Invece di contemplazione si ha il feticismo dell'azione e della ,violenza. Al posto di dubbi e tentennamenti si è dinnanzi ad un essere che pos- -siede la verità e sa quali sono le vie da battere per raggiungerla. È per questo che Lenin è veramente rivoluzionario. Ma la sua grandezza non risiede solo in· ciò. Queste sole virtù non bastano ad un capo di folle che si è prefisso di portare al potere il proletariato. Lenin oltre ad essere rivoluzionario come spirito è anche sopratutto un possente tattico delle rivoluzioni. Anzitutto ha potenziata al punto limite la dote centrale e indispensabile che si richiede agli uomini i -quali sono chiamati a mutare o incanalare per nuove vie i destini dei popoli. 'La fede. Egli in tutte le traversie, nei momenti più tristi mai dubitò della bontà delle idee e della possibilità di non giungere alla meta. Dopo il 1905, negli ,anni della controrivoluzione quando tutto sembrava ormai perduto diceva sempre .agli incerti ed agli sfiduciati. « Non disperate mai. I giorni neri passerano, l'onda • torbida se ne andrà, alcuni anni trascorreranno, e di nuovo ci troveremo sulla cresta dell'onda e la rivoluzione operaia rinascerà». Per questa fede· egli soffrì angustie e pene che ancora attendono il loro Plutarco. Fu in Siberia, deportato. Emigrato ali' estero visse sempre poveramente, dig~unandoo quasi spesso. Tutto ciò, però, mai lo turbò o lo preoccupò. L'assillo centrale rimase sempre la rivoluzione da compiere nella patria lontana, Qualche stolido imbecille a proposito ~ella concessione della Germania al famoso transito nel vagone piombato avanzò l'idea che ad essa Lenin si fosse venduto. Come si può essere più balordi di così~ Non occorrono dichiarazioni o documenti per confutare simile sciocca accusa. L'uomo nella grandezza del s~o sacrificio e della sua figura morale· è la smentita più bella. Padrone della Russia, idolatrato da un pop~lo intero che in lui solo spera e crede, mito più che uomo per le masse del suo paese e di buona parte del mond~ egli rimane sempre povero, poverissimo. Inchiodato al tavolo diciotto ore al giorno, intento come sempre al lavoro che gli procurò il male che doveva poi condurlo alla tomba. Ora questo lavoro in qualunque oc-- Biblioteca Gino Bianco
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