La Critica politica - anno VI - n. 2 - febbraio 1926

FIGURE DEL SECOLO : LENIN ---·· --· - - - - trova in esso una fisionomia. Vale a dire soccombe dinnanzi al clima storico che avrebbe dovuto rinnovare. I pensanti non riescono a introdurlo come cardine del loro orizzonte mentale interpretandolo in seitso dialettiéo. E il proletariato curvo da secoli sotto il giogo di un dominio infame e naturalmente predisporto alla contemplazione intende solo le conclusioni. Il comunismo - e con esso pure _la democrazia, il liberalismo, ecc. - così entra nel mondo spirituale russo. Ma entra come sogno, messianismo senza sostegno.· Le origini, il processo dialettico dal quale nascono le dottrine rimangono assenti. çampeggiano unicamente in alto, belli e seducenti, i miti della uguaglianza e della sovranità popolare, avulsi dalla storia. Ora in virtù di tali singolari posizioni interiori spuntano correnti diverse, espressioni di un medesimo stato di cose. Queste correnti sono varie e numerose e a loro volta si suddividono in piccole e grosse frazioni col pretesto di diver .. genze programmatiche. Quali i fini e i metodi per raggiungerlo di queste? Apparentemente sembra che tutti sieno d'accordo. Non si vuole che la caduta dello czarismo e della autocrazia, Ma per giungere dove? Questo è l'interrogativo che mette le cose al posto dovuto. Alcuni - populisti - ritengono che si possa passare da una fase precapitalistica al comunismo lout-court. Altri - le frazioni borghesi liberal de,mocratiche, i socialisti rivoluzionari di destra -- vogliono arrivare subito alla sovranità popolare nel Parlamento e ad un ministero responsabile dinnanzi ad esso. Ora la immaturità di questi gruppi, la loro incapacità rivoluzionaria emerge limpida ancor più notando anche tali postulati. Manca, come abbiamo visto, l'adesione alla realtà, la comprensione fredda e lucida delle ne- . cessità imposta da un movimento innovatore. Non si capisce che ogni rivoluzione ha tattica ed esigenze proprie e che la grandezza consiste nel subordinare queste alla meta finale, di riserva ad un fine stabilito. Per cui l'inconsistenza spirituale fa tutto ridurre ad aspirazioni vaghe, a chimere maturate più dal sentimento che dall'intelletto, origina il confusionisnio, il dubbio e rende quindi impossibile la ~ prassi veramente rivoluzionaria e realizzatrice. I partiti dei quali si è parlato, perciò, se rappresentano una opposizione al regime, sono dal clima storico in cui esso vive influenzati in modo tale da essere resi innocui. Rappresentano, cioèla vecchia anima russa con orpelli tolti in prestito alla modernità. Di fronte ad essi il leninismo si erge in opposizione decisa, con caratteri totalmente antitetici. Rappresenta un'anima nuova, un mondo a sè. Ili. - Il leninismo è Lenin. Tra l'uomo e la dottrina nessuna sperequazione. Vi è, al conrario, la fusione completa, l'adesione· più intima. La passionalità realizza sempre le possibilità impegnate negli sforzi del polemista e dell'ideologo. Lenin di fronte ai suoi avversari vanta una superiorità indiscutibile. Essi costituiscono un mondo di fantasmi e di larve privo di solidità. Egli ha una mentalità formata, un punto di vista centrale, delle idee chiare e semplici. Essi si perdono vagheggiando utopie - utopie, insistiamo, perchè fuori delle possibilità storiche della Russia - e perciò non riescono a concluder nulla di buono e di duraturo. Egli ha come essi, l'occhio fisso alla meta ultima, al sogno con-- elusivo che è la palingenesi ugualitaria. ,Ma considera questo in rapporto alla · realtà di modo chè il fanatismo dell'ideale è in lui il fanatismo dei mezzi che-- Biblioteca Gino Bianco

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