I Comuni(*> La Commune c•est le principe d'association; l'Etat c•est le principe de nationalité. L•Etat, c•est tout l'édifice; mai la Commune, c•est la base de cet édifice. LOUIS BLANC I. - Disegnando e costruendo un edificio si pigliano le mosse dalle fonda.. menta, non dal tetto. Pel motivo medesimo, divisando l'ordinamento degli studi, non dovrebbesi scendere dalle Università, ma salire ad esse dal primo grado, che è nelle scuole primarie, e riformando l'amministrazione e il governo dello Stato, non vuolsi partire dal ministero, ma dal Comune, che in tutti i tempi appo tutti i popoli, è la monade nazionale, civile e politica, è la prima agglomerazione, il nucleo embrionale del primo germe sociale, la famiglia. Chi parte dall'Università, dal ministero per calare alle scuole elemen~ari, ai comuni, non seconda la natura. e la logica, aumenta le difficoltà del cammino, dà prova di tradizioni dispotiche, di teorie vaghe, è poco famigliare della storia, e, compito faticosamente il lavoro, a renderlo perfetto, deve ripigliarlo, ritesserlo dalla base. Ogni agglomerazione stabile d'uomini può comporre un Comune, onde le canoniche, i chiostri, le case dei gesuiti, si ponno dire Comuni. Di questi ve ne furono e ve ne sono di militari, dove l'esercito è la nazione, come nei Longobardi prima dell'emigrazione; di religiosi, come nei Mormoni; di mercantili, come le stazioni marittime dei Fenici, le Anse, i Fondaci del medio evo; di gentilizi come erano nelle origini civili della Grecia e dell'Italia; di territoriali, come li riformò ad Atene Solone, a Roma Servio contemporaneamente ( Censum instituit, Livio), convertendo i tributi, i. servigi, da personali in reali . ... (*) Lo scritto che qui pubblichiamo è di Gabriele Rosa, uno scrittore repubblicano quasi dimenticato ma di grande dottrina, che Càrlo Cattaneo ebbe a collaboratore nel suo Politecnico e tenne carissimo, un patriotta che conobbe la persecuzione e il carcere duro (fu ospite dello Spielberg per tre anni). Il Rosa lo pubblicò la prima volta nel giornale il Sole di Milano, lo ripubblicò quindi aggiungendolo alla seconda edizione di un•altro lavoro storico dal titolo Feudi e Comuni. Ora che la istituzione del Podestà ha operato nelle nostre istituzioni municipali una profonda modificazione, questo studio storico - a parte la forma, alle volte alquanto pesante - ci sembra di particolare interesse anche perchè ha il pregio di raccogliere sulle istituzioni comunali nel passato più lontano e recente, cioè fino alla costituzione del Regno, " gran copia di fatti in breve spazio ». (Nota della Redazione). Biblioteca Gino Bianco
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