La Critica politica - anno VI - n. 1 - gennaio 1926

44 LA CRITICA POLITICA a comprendere e, oltretutto, liberi di fare una malintesa propaganda e di seminare zizzania all'infuori di qualunque timore e di sanzione, perchè indipendenti· dagli organi di controllo del Partito ». - Terzo errore sarebbe quindi, secondo il giornale bolognese, quello di non far posto sufficientemente nei grandi quotidiani ai giovani d'ingegno e di fede che - sempre secondo il giornale - nel fascismo non mancherebbero. Considerazioni di altro genere fa, invece, un altro vivace giornale fascista, il Tevere, in un articolo editoriale dal 23 dicembre. Vale la pena di riprodurle. « Taluno -- scrive il giornale fascista di Roma - si preoccuppa perchè le discussioni e le polemiche saranno meno frequenti, meno ricche. meno efficaci. Non è vero. Il fascismo tiene in piedi i giornali di opposizione dichiarata: À'lJanti /, Voce Repubblicana, Unità, coi quali si potrà e si dovrà discutere, perchè, pur nella loro pochezza, rappresentano qualche cosa. Ma poi, la discussione può e deve essere interna tra fascisti, discussione nobile ed alta, ispirata sempre ai cardini infrangibili della dottrina nostra. Infine, il diradarsi dei q1:1otidiani,che furono spesso affidati ad analfabeti o mestatori, favorirà il sorgere di riviste e la diffusione dei libri. Le riviste politiche non hanno ancora fortuna in Italia, ed è un male. Ali' estero è sulle riviste politiche che le discussioni più proficue si svolgono e dalla rivista al libro è breve il passo. Se ne avvantaggia la discussione, che ha modo di distendersi; se ne avvantaggia la coltura del lettore, che ha sotto gli occhi scritti più ponderati e più completi di quelli dei giornali. Taluni scritti politici, che sui quotidiani assumono un aspetto irritante e possono essere considerati come perniciosi e terrificanti, sulla .. rivista o sul libro possono egregiamente circolare, perchè si rivolgono ad un pubblico più meditativo, più preparato, meno superficiale e credulone». Interessante di questo scritto fascista quel che si dice in riguardo delle riviste politiche. Per nostro conto attendiamo di vedere quanto, per quel che ci riguarda, i fatti vi corrisponderanno. FERMI AI PRINCIPII ! « Conviene stare al proprio posto, senza venire a pugni con nessuno. A poco, a poco, 'lJoi vincerete, cambiando in un concerto di simpatie l'attuale ambiente di occulte ostilità. La logica, e la costanza nell'affermare dei principi, finiranno col trion/are a dispetto di tutti gli interessi coalizzati a farli tacere. Il pubblico savio vi applaudirà, 1'i chiamerà poi il suo vero amico, l'uomo che non ha mai tradito per avere detto sempre la verità. · · Guai se confondete i grandi problemi colle titubanze. State freschi I Non si può stare innanzi al pubblico senza sciogliere problemi. La politica brontolona, di dettaglio e non di principio, di quisquiglie e d'intrighi parlamentari, è politica bassa, inconcludente e da tresca di mercato ». G. FERRARI. Biblioteca Gino Bia·nco

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