L'ingresso dei rurali Nel gran parlare che si fa di un problema delle classi medie o, come i socialisti preferiscono, dei ceti medi, è implicito il riconoscimento che l'ambiente politico è mutato nella composizione dei suoi valori. Le forze che vi agiscono non sono quelle di un tempo, non pesano cioè allo stesso modo. Le attenzioni si volgono alle classi medie. Sarebbero dunque le classi medie cresciute di numero e di peso? Grosso modo, si dovrebbe supporlo. Ed è la spiegazione più comune la quale però, essendo molto lata e generica, non chiarisce meglio i termini del problema. Quando s'è detto classi medie s'è detto troppo e troppo poco insieme ; troppo poco per precisare. C'è poi un dato di fatto che non può essere trascurato: l'elemento costitutivo e direttivo dei partiti politici fu rappresentato sempre da uomini delle classi medie. Come, in che senso, si potrebbe, dunque, parlare oggi di una politica particolare delle classi medie? Non ci può essere infatti un problema politico delle classi medie senza presupporre la possibilità di una azione politica particolare ad esse. E allora si avverte mmediatamente che la politica di un ceto medio molto numeroso, come, quello degli impiegati dello Stato e degli enti locali, non può essere la politica di quei ceti medi che non vivono di pubblico impiego, e che non può nemmeno esservi vicinanza di vedute di aspirazioni e d'interessi tra coloro che vivono di vita riflessa (avvocati, impiegati di aziende private, agenti di commercio, speculatori, ecc., ecc.) e le categorie di coloro che vivono del proprio e sul proprio. Chi si avventura in questo labirinto non arriverà mai ad uscirne. Non c'è un filo conduttore. Per ciò tutto il discutere che se ne fa serve assai poco. C'è, evidentemente, un errore di vi- · sione e d'interpretazione. Un mutamento c'è stato, questo è certo; ma è pure certo che le classi medie non sono, nè complessivamente nè qualitativamente, aumentate di molto. Piuttosto si sono verificati in esse alcuni spostamenti; s'è accresciuto il numero degli speculatori ; sono divenuti, per riflesso, più vigili e attivi i ceti produttivi. Politicamente ci dovrebbe essere ' compenso. E allora ? E che il mutamento che ciascuno ha avvertito è assai più vasto e profondo di quanto molti non abbiano immaginato ; non è relativo alle classi (le quali, capitalistiche, medie e proletarie, restano quelle che erano) ma ad una specie delle classi, di tutte le classi. I rurali hanno fatto il loro ingresso nel la vita politica. Biblioteca Gino Bianco
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