INTRODUZIONE PER UNA STORIA DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA 31 . . zioni maggiormente elevate del tempo noi possiamo trovare le prove di tali fatti. La letteratura canta difatti lodi per i· signori, si preoccupa soltanto della forma poichè un contenuto nelle anime non v'è (ecco il germe della tradizione classica italiana), chiama a raccolta gli elementi della immaginazione al fine di suscitare l'attenzione con l'imprevvisto. L'eresia ci dà al massimo la ribellione individuale impotente ad inserirsi nella vita e a suscitare conse~si per la immaturità gia notata e· perchè nella sua natura vi è la presenza della natura della t~rra di origine. I motivi polemici dei più celebri eresiarchi restano per questo motivi sentim.entali ed. idilliaci. V'è in essi l'apologia della Chiesa primitiva come contrapposto alla corruzione del papato. Una concezione del divino che poggia su elementi metafisici e non sul concretismo storico. La volontà di venire a conciliazioni denotante l'incomprensione dei moti riformatori che sovvertono il mondo cattolico dalle basi. In generale tutto quindi si riduce in un continuo aggravarsi. La società italiana del tempo non si rinnova ponendo a base di se stessa valori etici. Scivola, al contrario, sempre più, sulla china del disintesesse e dell'utilitarismo privo di orizzonti. L'uomo dell'epoca è « l'uomo del Guicciardini » che guarda sopratutto al « particolare » , è il cortigiano cinico e adulatore che vede nella prassi di · Pietro Aretino un insegnamento e riconosce nel motto di Benvenuto Cellini « io servo chi mi paga » la norma della vita. V. Dal Rinascimento alla Controriforma il passo è breve. La Chiesa cattolica trionfa poichè non trova sul suo cammino ostacoli seri. Il valore di tale movi-• mento rivoluzionario si ha pensando ad un ritorno deciso al medioevo dinnanzi · al formarsi delle varie società moderne. Attraverso il suo essere ed il suo concludersi la posizione della chiesa si rafforza. Essa riesce ad avere facilmente ragione dei ribelli poichè nell'azione ha la inesorabilità dello strumento che colpisce per adempiere a una volontà trascendente, la visione lucida della necessità temporale per salvarsi. In Italia niente riesce a tenerle testa. Nella lotta anche il pensiero degli uomini più significativi riesce sconfitto in quanto esso si disperde o in costruzioni metafisiche o in un empirismo realistico senza riuscire a fondere e a subordinare fede ~ ragione, spirituale e temporale nella sintesi protestante. Si osservi per precisare· Macchiavelli e Bruno. La deficienza di tutto il Rinascimento che forma l'individuo e non crea l'uomo, sviluppa il mondo della scienza e trascura il mondo della storia in loro è presente. Alla base delle concezioni del segretario ijorentino sta difatti la realtà priva di influssi ideali. Cogliere la « verità effettuale» delle cose, è quanto di meglio questi sa fare. Nasce così una serie di libri ove la dipintura degli avvenimenti è straordinariamente incisiva ed efficace ma priva di fremiti o di passion~. EgÌi non vede il perpetuo divenire della vita, non coglie i motivi profondi generatori delle rivoluzioni, non sa cogliere la disparità degli eventi come momenti particolari del momento universale e infinito dato dalla volontà divina operante nella Storia. Onde nello .. Bibliotèca Gino Bianco -
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