ì 26 LA . CRITICA POLITICA al Consiglio Superiore Forense dal progetto Fera~Rodinò vale a dire di provvedere alla tutela dei diritti dell'ordine; e in1'igilare sul!' intiero ordine per il mantenimento della indipendenza, del decoro e della dignicà professionale; ed è stato soppresso il mandato di agire per la tutela degli interessi forensi proponendo al mfnistro della giustizia gli opportuni provlJedimenti anche legislati1'i. Non deve qui~di far meraviglia la contrarietà che ha suscitato il progetto della riforma professionale forense, pur da tanto tempo atteso dagli avvo- · cati · d'Italia e che esso abbia trovat9 accoglienza non favorevole all'ultimo• Congresso di Trieste. Gli avvocati, giustamente, sono gelosi della indipendenfia ed autonomia dei loro Consigli professionali giacchè l'una e l'altra costituiscono il presupposto dell'esercizio della professione dell'avvocato. La indipendenza che va assicurata alla magistratura, deve essere estesa anche all'avvocatura, giacchè èssa è connaturata alla professione medesima, il cui scopo è quello di concorrere all'attuazione della giustizia e non può ' subire, perciò, limitazioni e restrizioni di qualsiasi natura appunto perchè ··l'unico suo limite è la. giustizia. G1ov ANNI PETRACCONE UNA DEMOCRAZIA CHE SI SALVA. La democrazia sembra ovunque in ribasso. C'è tuttavia un paese in Quropa do11eil popolo continua a farle credito. ~ro\1are un popolo che si tenga oggi soddisfatto delle sue 'Vecchie vecchissime istituzioni appunto in quanto esse sono democratiche e non pensi affatto di doverle mutare e che in questo suo attaccamento per esse non si lasci smuovere nemmeno dall'evidenza luminosissima delle più recenti innovazioni, come quelle d'Italia, è tale fatto straordinario che gli stessi•scrittori fascisti sentono li bisogno di segnalarlo. · Gcc~ Volt scrivere, con manifesto disprezzo, in Giornale di Politica e di Letteratura : « La Svizsera è forse l'unico paese del mondo in cu,· il popolo sovrano prenda se stesso sul serio ». Che si consideri, cioè. ef/ettilJamente sovrano ! 'Più significativo e desolato è Qmilio Colombi il quale, in Critica fascista del I O otlobre, lamenta che la meralJigliosa opera del fascismo non sia in SlJrzzera apprezzata e compresa Egli elenca, nello scritto al quale ci richiamiamo ed al quale rimandiamo il lettore che volesse • · eslere meglio illuminato, i fatti e le ri{orme legislative che del regime fascista non sarebbero state giudicate f alJorevolmente come non rispondenti al concetto che in Svizzera si ha della democrazia e della libertà costituzionali. « È ;trano, - egli dice - ma è così ». Lo scrittore fascista termina im questo modo: « concludendo non posso far altro che ripetere che l'opinione pubblica delle tre Svizzere è ancora troppo attaccata alle tradizioni democratiche e liberali per poter comprendere a fondo il fascismo italiano, e per alJere un giusto concetto delle simpatie per la sua grande opera riformatrice ». Comprendiamo l'amarezza dello scrittore fascista. .f/ noi interessa la cÒnltatazione che egli fa: c'è una democrazia in Europa che si safoa dal naufragio delle democrazie I 'Perchè ~ Consigliamo a certi democratici italiani di andare a lJejere. Il caso è troppo interessante perchè essi continuino ad ignorarlo. È che la democrazia ha da essere democrazia : non nelle parole, ~elle i~tituzioni I Biblioteca Gino Bianco
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