NOI, IL "MONDO" E LA DEMOCRAZIA 303 dimostrare senza troppa fatica come si tratti di due cose che tra loro non vanno, nelle premesse e nelle conclusioni, molto d'accordo. Potremmo, dall'analisi dei nomi degli aderenti, escludere che di democrazia si possa trattare, almeno finchè resti stabilito che liberale e democratico sono due termini politici distinti corrispondenti a due concetti diversi. Ma dobbiamo insistere sul fatto della esistenza nel nuovo partito, esistenza che il Congresso ha pienamente rivelato dispiaccia o no ai colleghi del Mondo, di due stati di animo e di due mentalità. Intransigenti e transigenti oppure anche giovani e vecchi - per intenderci meglio, per usare un termine meglio comprensivo pe~ quanto ci siano sempre dei giovani che son vecchi e dei vecchi tuttavia giovani. Insomma chi non sa muoversi e pensare se non coi metodi e con le idee che diressero per tanto tempo la nostra vita pubblica e chi, invece, alle idee e ai metodi del passato attribuisce in special modo la situazione presente e non vuol ricaderci. Chi soffre per la troppo a lungo durata astinenza della vita pubblica e chi è ben disposto ad aspettare. Chi vorrebbe ritornare alla Camera e chi pensa che alla Camera non ci sia proprio nulla da fare. Chi crede che sia il caso di transigere su qual.che punto, per riprendere contatto con la..~. realtà, e chi non vuol transigere. Chi si ostina a guardare indietro e chi vuol guardare avanti. Chi non ci capisce e coloro che sanno capirci benissimo. Due righe ancora e ci saremo spiegati. I dichiarimenti dell'on. D' Aragona sulle sue famose interviste per il Mondo furono soddisfacenti. Per noi no. Affatto. Sfumature di valutazione ? Sia .pure. Ma è da semplici sfumature che in un quadro, alle volte, sono indicate le distanze. LA C'RITICA POLITJCA LA FINE DELL'AVENTINO Il partito massimalista ha deciso di riprendere nei confronti dell'Aventino la sua libertà di azione. Crediamo di sapere che il partito repub_blicanonon farà diversamente. E l'equivoco sarà finito. E coll'equivoco,speriamo, anche la stasi. Ciascun partito si troverà cosi libero di percorrere la strada che vuole e di combattere la sua battaglia nel modo che reputerà migliore e con i mezzi che riterrà più opportuni. E farà più strada, giacchè camminerà meglio, senza impedimenti. L'importante è, intanto, che non si dorma tutti, che qualcuno si muova, che vi siano segni di ·vita e di volontà. L'Aventino, che fu il risultato di una volontà di battaglia, era diventato un dormitorio. E se c'è chi ancora ci si trova bene, ci stia. Ma non si faccia torto agli altri di avere abbandonato una posizione che da molto, da troppo tempo, era diventata una posizione di comodo. Quanto poi a coloro che dicono di voler restare, staremo a vedere. · Forse li vedremo scendere, prima e più volentieri degli altri, nella bassura di Montecitorio. E saranno coerenti. La discesa era, infatti, decisa fino dal giugno scorso. L'Aventino, insomma, era finito e da un pezzo. Quanto al modo di finire noi ne abbiamo visto uno solo onorevole, e l'abbiamo detto : dimissioni. Biblioteca Gino Bianco
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