-LA PACE · 351 tata affermazione?), ed abbia aumentato gli odi e le diffidenze tra i popoli. Oggi i popoli, i popoli diciamo e non le minoranze oligarchiche, sentono più che 1nai il vitale interesse e l' urgenza di tradurre in realtà una forma efficace e concreta di solidarietà internazionale, ed i partiti di democrazia cominciano ad avvertire il peso della responsabilità che, per tal riguardo, grava su di loro, oggi che in tutti i paesi si trovano di fronte in due campi ben distinti i sinceri fautori di pace ed i mestatori di guerre. Mentre la politica interna e la politica estera si sono fuse dopo la guerra, per tutti gli Stati in una assoluta unità, l'Europa è divenuta un campo politico perfettamente solidale dove a breve scadenza sarà altrettanto impossibile una politica d' imperialismo quanto di egoismo nazionale. Uno spettacolo come quello che ci offre in questi giorni la crisi mineraria in Inghilterra dovrebbe far curvare il capo anche ai più scettici. Centinaia di migliaia di lavoratori son pronti a lasciare il lavoro che dà loro il pane per battersi in una rude e perigliosa battaglia : milioni di lavoratori, che non hanno co~ essi alcun apparente interesse in comune, sono al loro fianco, per impedire che entri o si trasporti per il paese una sola tonnellata di carbone : milioni di lavoratori d'altre nazioni, che pure potrebbero avere un immediato interesse contrario, si dichiarano con essi solidali e pronti a ridurre l'estrazione del minerale a quel minimo che non ne permetta una esportazione a danno dei lontani compagni in lotta. Quando si saranno vinte nei diversi paesi le manifestazioni più crude della reazione d' una classe che più non si sente sicura oggi come avanti la guerra, e perde la sua fredda padronanza di sè e la sua arte machiavellica di dominio per sentirsi troppo da presso minacciata, si vedrà, non è dubbio, toccare un grado inopinato dì sviluppo l'organizzazione proletaria, e manifestarsi allora in tutta la sua potenza questa solidarietà internazionale delle classi lavoratrici, le quali abbandonando le meschine e materialistiche concezioni dell'ante-guerra, oggi cominciano realmente ad intendere il profondo significato ed il valore universale della loro lotta, e domani ne acquisteranno perfetta coscienza; su di essa si salderà la Santa Alleanza dei· popoli, ed essa sarà il presidio sicuro dellla pace nel mondo. ~ È questa lotta per la redenzone del lavoro e l'affermazione più alta del diritto umano la vera lotta per la conquista della pace. La pace non è cosa che si possa toccare con qualche riforma, non può essere che il frutto di una gigantesca rivoluzione sociale: di una rivoluzione economica, di una rivoluzione morale e religiosa della nostra società. N~i non abbiam inteso di fare una recensione del libro del Nitti, bensl di opporre in questo modo sommario la nostra critica a quello che per noi è una meschina posizione del problema della pace. Ed ora possiamo ben dire-che un libro come questo di fatti e di cifre, comunque erronea sia per noi la tesi generale che vi si sostiene, assai più giova alla causa della pace del dilagare di una quantità di insignificanti pubblicazioni, che con troppa larghezza pretendono di regolare in quattro articoli ·1a vita europea e d'apprestare teneri rimedi ai precoci acciacchi della Società delle Nazioni. M. SOLDATO AIUTATE LA DIFFUSIONE DELLA «CRITICA> Biblioteca_Gino Bianco
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