PROBLEMIETERNI '' La Pace,, (*) in un libro di Nitti • E questo libro per tre quarti un quadro a foschi colori degli immensi danni arrecati alla società dall' ultima guerra e dei pericoli gravissimi che cova la pace dettata dai vincitori. Ma non pare a noi che nella sua ultima e più ristretta parte l' A. sappia indicare ali' umanità martoriata delle vie che possano condurre realmente alla vera pace. Già per noi è indizio d'incapacità, nonchè a risolvere, ad intendere la porlata ed i termini del problema della pace l' incomprensione assoluta d' un sl grande evento storico quale fu la guerra mondiale, che lasciò sconvolta ed in rivoluzione l'Europa. Il Nitti chiama questa « una ignobile guerra », un delitto di cui nessuno potrà mai osare d'assumersi la responsabilità. In queste parole già avvisiamo la proposizione, per cosi dire, tra il valore dell'evento fatto oggetto del giudizio ed i criteri che lo scrittore assume nel giudicarlo. La guerra, siccome guerra, è un delitto in sè, perch'essa viola il Diritto umano, ma è pure in questo senso filosofico solamente ch'essa si può chiamare un delitto contro la civiltà; nè, d'altro canto, noi sapremmo credere veramente ignobile, per quanti errori abbia portato con sè, una guerra di nazioni come fu l' ultima di fronte alle pas- ~ate, scatenate dal capriccio e quel ch'è più, composte secondo l'arbitrio di monarchi e gli interessi di dinas~ie. Una guerra gigantesca, fattasi nel suo corso da europea mondiale, non fosse che per la grandiosa somma di forze che vi si è spiegata, sfugge a questi criteri piccini di giudizio. Il sangue scorso fallacemente calcola il Nitti che sia stato tanto da bastare « ad attivare per più di ventiquattro ore uno dei più grandi impianti idroelettrici del mondo » ! Il sangue scorso significa uno strazio pauroso nella sua atroce immensità della legge divina ed umana, piuttosto che un portentoso volume del fluido rosso che circola per miriadi di canali nel nostro corpo e che il fisiologo chiama sangue. Ma nel Nitti cui non repugna un tale orrendo paragone, l'economista, pel quale la vita del1' uomo altro non significa che una certa somma in attività di energie produttive, si sovr·appone allo storico ed al filosofo nel giudicare con sgomento come una terrificante pazzia questa furibonda gara di distruzione. Questa guerra « è stata una cosa orribile : senza luce di principi, senza pensiero, senza nessuna grande idea ». Il sangue dunque colto dall'immane ferita aperta nell'umanità si può misurare davvero a litri come materia bruta, per non aver valore più dell'acqua fangosa del più sudicio fiume. « Mai guerra è stata più dannosa non solo per la rovina di vite umane, ma per la distruzione immensa di ricchezze e di principii dell'ordine morale. Quando si potrà fare la vera storia degli avvenin1enti, si vedrà quanti pochi uomini da una parte e dall'altra sono i veri responsabili ». Ad un siffatto cieco insanire dell' umanità è naturale che si ricerchino cause piccine e accidentali e le si raffigurino nello scontrarsi di bassi e ristretti interessi, per sè interamente (*) FRANCESCO NITTI: la Pace. Torino, Gobetti Editore, 1925. Biblioteca .Gino Bianco-
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