La Critica politica - anno V - n. 8-9 - ago.-set. 1925

IL "KU. KLUX-KLAN" 345 Uniti vi è sempre stato un sentimento nazionalista, manifestantesi nell'orgoglio - diffuso pur _,nelminuto popolo - del primato democratico della ·_:. · grande nazione, sentimento accentuato dalla conoscenza della propria posi- . zione economica eminente nel mondo. Da siffatta coscienza scaturiscono varie esigenze di ordine politico, e non è lontana una concezione imperialistica. Una conseguenza evidente di tale coscienz 4 12oiitica è la necessità di un atteggiamento unitario nei rapporti soci;;tlj, in la senso ; un'altra è data dalla lenta ma effettiva formazione di infimo imperativo, del dovere di affermare il proprio primato politico, di svolgere dentro e fuori dell'organismo di cui si fa parte la propria missione. I termini oggi diffusi di " americav nismo" (1) e " americanizzazione" definiscono precisamente i cennati aspetti della mentalità americana odierna. Di tale "forma mentis" il Ku Klux Klan è lo specchio, esagerato forse, ma limpido. I suoi scopi essenziali ed ultimi, la sua origine, il suo rituale, tutti di aspetto religioso, si prestano bene ad esprimere le esigenze spirituali del pensiero politico americano, ed altresì gli ideali di espansione e_ sµpremazia nel mondo. Non si dimentichino le sue finalità. " Salvation of the white man's civilisation" e "redemption protestant of the world ,,, questi due fini imposti al K. K. K. sono come le cornici di un grande quadro nel quale sono dipinti esigenze qi unità e saldezza demografica, aspirazioni economiche di gruppi nazionali, tutela e protezione di interessi particolari, espansionismo politico. Sotto forme religiose gli Stati Uniti esprin1ono, ancora una volta, ciò che è un bisogno o una aspirazione sociale, poichè molto bene si offrono gli elementi_ universali di un ideale religioso a sublimare desideri nazionalistici e impérialistici. Quando un'organismo tende tenacemente ad assumere un aspetto intrinsicamente omogeneo ed unitario - sia esso riflesso di una ideologia oppure si basi sulla imposizione di un elemento concreto (razza, lingua, ' forma economica, nazionalità,. ecc.) - soffocando le diversità di cui è sostanzialmente costituito l'appello a Dio, fonte di fratellanza e di eguaglianza morale per i yeri religiosi, vuole essere per molti riformatori e politici il fuoco in cui si concentri la sospirata unità e da cui, idealmente ringagliardita, si parta quasi luce divina per espandersi nell'universo. Dio serve insomma ad avallare di necessità e a colorire di bontà pretese più o meno ~ fondate di imperialismo in codesti gruppi umani. Si determina perciò in essi una caratteristica psicologia, un certo fanatismo, incoscienti degli atti crudelì e barbarici che seminano dolore e morte, per cui tutto è giustificato con Dio. " Dio lo vuole " è stata ed è sempre l' insegna di codeste sette. Il Ku Klux Klan è una di esse. Esso è dunque, un movimento sociale a ~orma religiosa; e, precisamente, ~ un movimento nazionalista. Il quale - si noti bene - non misura la propria importanza soltanto dall'entità, d·e1resto considerevole, delle sue forze, ma ancor più dalla sua qualità di indice espressivo delle odierne condizioni politiche americane. Chi non sa che la legislazione dopo-guerra di codesto Stato è di marca . : nazionalista ? Dalla politica militare a quella estera, dalla economica alla so- (1) su· l'americanismo si veda un articolo informativo di H. HA USER in< Revue lnternationale di Sociologie>, 1924, n. 1-2. Biblioteca.Gino Bianco

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