La Critica politica - anno V - n. 8-9 - ago.-set. 1925

344 LA CRITICA POLITICA ponesi hanno invaso in pochi decenni la California e gli Stati finitimi. Essi procreano così fecondamente e frequentemente che interi villaggi sono dominati da questi piccoli uomini gialli, i quali fra loro costituiscono un masso granitico che si differenzia e si distingue, sotto tutti gli aspetti, dal religioso all'economico, da ogni altro gruppo di razza o di nazionalità diverso. Il pericolo " orientale " non è soltanto nella possibile diffusione di questa gente di colore. Anche a prescindet'e dalle preoccupazioni religiose giustificatissime (1) la presenza degli orientali e la loro diffuzione costituiscono . seri motivi di dolorosi eventi sociali e politici. I giapponesi (e pure i Cinesi che ne subiscono l'influenza anche se americanizzati) rimangono sempre giapponesi, legati cioè durevolmente alla madrepatria. L'emigrazione giapponese in America può considerarsi con1e una forma di espansione del1' Impero nipponico, cioè di uno Stato giovane e potente che vuole assumere nel Pacifico una situazione di supremazia. Tra l'America e il Giappone non possono pacificamente esservi, a motivo della loro vicinanza e della comune base dei loro interessi, che rapporti di intesa cordiale ; nè l'una - alla quale il Giappone oppone una concorrenza senza tregua nella penetrazione economica in Oriente (2) - nè l'altro possono chiudere gli occhi o ritirarsi. Evidentemente, dunque, la diffuzione di giapponesi in Anericcr e specialmente negli Stati costieri del Pacifico non può essere ben vista dagli americani che non si sentono sicuri della presenza nella propria casa di persone intimamente legate ad uno Stato, posto dalla natura e dalla Storia a competitore della stellata Repubblica. Il " pericolo giallo " è propriamente pericolo giapponese, e ad evitarlo nulla è stato trascurato dagli Stati Uniti ; e la lotta sorda, tenace contro l'elemento nipponico in America, e la politica fine, oculata e continua in Asia, in cui si cerca di creare al Giappone ostacoli e rivali, suscitandogli contro specialmente la Cina. Nella storia americana di quest'ultimo quarto , di secolo, di molti atti e molti fatti la spiegazione va trovata - non è un • paradosso - nella politica estera dell'Impero giapponese. Da questo sottosuolo di condizioni e preoccupazioni sociali il Ku Klux Klan ha tratto la sua linfa vitale. Se lo stato di cose lamentato costituisca una realtà o meno a noi importa poco di sapere: ci ba-sti cogliere l'indice di codesta dtffusa psicologia, la quale è fattore reale quanto ogni altro nella vita sociale. IL SUO VALORE POLITICO. Ma, oltre al cennato complesso di condizioni demografiche - cause efficienti di molteplici fenomeni economici -, vi sono altre ragioni per le quali il K. K. K. può considerarsi espressione eloquente dell'anima americana contemporanea. In fondo all'ampia democrazia nella politica degli Stati . (1) Molte sette teosofiche, prodotto ibrido di cristianesimo e orientalismo, sono sorte e prosperano precisamente negli Stati bagnati dal Pacifico. (2) È curioso notare come l'America che nel suo territorio desidererebbe uccidere ogni forma di progresso negli ·immigrati orientali, si fa promotrice in Cina di opere filantropiche, che hanno il celato fine di aprire l'espansione economica americana in Oriente. BibliotecaGino Bianco

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