340 LA CRITICA POLITICA da oggi a domani, da un paese all'altro, pur di riuscire ad abbattere, a molestare almeno 1 i non-americani; pensa, infine, alla formazione di una classe dirigente che abbia coscienza dei suoi doveri verso la nazione e muove perciò un'attiva propaganda per la costruzione di una università ad Atlanta adatta agli scopi del l(lan. Poichè in questo simpatico spirito di organizzatore, di politico illuminato che vedeva con chiarezza tante cose nella vita americana, era radicata la convinzione che l'adempimento dei compiti segnati all'ormai vasta setta del K. K. K, dovesse avvenire per vie legali e mediante persecuzione. Egli non si avvedeva che sotto le bianche é crociate sagome dei Klausmen v'erano anime di ribelli. Il pensiero del Simmons è come una scintilla caduta su un campo di fieno secco: trova favorevoli condizioni per determinare subito un vasto incendio. Le sezioni del Klan si moltiplicano di giorno in giorno; nella gioventù _colta e gagliarda esso trova maggiori proseliti. All'inizio della guerra mondiale i Kla'us1nen ammontano a circa cinque milioni 1 Man tnano che le file del K. K. K. s' ingrossano le vie legali sognate dall'Imperiale Wizard vengono rotte e le turbe " b_ianche " impongono ove possono, nelle piccole come nelle grandi città, i loro scopi, la loro volontà, la persuasione cede il campo alla prepotenza, al fanatismo delittuoso; le direttive a tinta universalistica si orientano nettamente verso le esigenze nazionali e locali, si adeguano ai bisogni im1nediati e contingenti. Per naturalé conseguenza il Ku Klux Klan è già trasformato e, in parte, degenerato. Agli occhi degli spiriti più nobili di America esso è una setta odiosa e pericolosa. Essa uccide in vari villaggi del centro e del sud la libertà; e la libertà è, per fortuna, ancora un grande tesoro in America. Così, non potrà vivere a lungo. O morrà o si trasformerà. È morto già una prima volta quando Simmons perdette le redini e fu, volente o nolente - ma con sua poca dignità - lasciato per strada. Simmons è stato il padre, l'organizzatore del movimento; non seppe esserne il capitano, il direttore. Coloro che gli successero, sono stati abili manovratori, ma non sembra abbiano l'anima del grande pastore: realizzazioni cruenti, ma piccine riguardo agli ideali. L'avvenire segnerà gli ultimi aneliti o vedrà una più rigogliosa attività di questo movimento. Certo è che nel suo processo di trasformazione una cosa è apparsa chiara e persistente: la volontà nei Klansmen dell'" one hundred percent Americans ,,, indice di paure e di speranze generali, di una situazione politica e sociale greve di avvenimenti presenti e futuri, nazionali e internazionali. LE SUE CAUSE DIRETTE E INDIRETTE Non è dunque un fatto ridicolo, come generalmente si ritiene, il Ku Klux Klan. E neppure una novità n~lla storia degli Stati Uniti di America, che è tutta infammezzata dall'attività. di tali singolari sette religiose e sociali. L'anima americana conserva l'in1pronta della sua origine, ed ogni s-uo atto la riflette. Non è senza significato l'influsso esercitato dal clero americano nelle questioni del lavoro, influsso che ha spesso neutralizzato la lotta fra le organizzazioni- padronali e operaie. La collaborazione interna fra l' induBibliotecaGino Bianco
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