La Critica politica - anno V - n. 8-9 - ago.-set. 1925

IL "KU KLUX KLAN" 339 che conserva tuttora, avvalorata da una vita di lavoro spesso rude ma creativo, la fede dei padri, di quegli uomini liberi che oltre due secoli fa diedero al mondo una nuova nazione, un popolo attivo e civile. Anch'egli, proveniente della vecchia gente rurale, sebbene fornito di cultura teologica e sociologica non comune nel superficialone clero americano, ha conservato nell'animo quella predilezione per la classe da cui è nato ; e, operando fra le popolazioni agricole degli Stati del centro e del Sud, ha potuto assimilarne le profonde esigenze di una vita, come l'antica più americana, più pura dalle influenze delle " colored races " e dei nuovi europei. Nella mente del Simmons "the racial problem" divenne il centro di un sistema morale e sociale. Dalla conoscenza della decadente posizione delle popolazioni agricole americane, di fronte alla invadenza dei negri e di altra gente, si dispiega ai suoi occhi il grandioso problema della razza, il quale è americano, ma anche mondiale; e, allargando sempre più i suoi termini, diviene problema religioso, locale prima, universale poi: egli non vede che due punti nell'arena del mondo, il protestantesimo da una parte, le religioni non protestanti dall'altra: cioè il bene e il male. La lotta del bene contro il male - ecco la bandiera che segnerà il nuovo movimento e sotto la quale si compiranno azioni di ogni natura, buone e malvagie. La nuova crociata è voluta da Dio. L'ha imposta al Simmons in una visione, nella quale una superba armata di guerrieri bianchi avanza alla battaglia. Egli ormai non sa più esimersi da un dovere che gli pesa continuamente sulla coscienza, e raccolti attorno a sè alcuni veterani dell'antico Klan fonda la setta e ne fissa gli scopi. Il visionario fu profeta. L'antico soldato s'innalza a generale, a primoimperiale " Wizard "" L'opera di propaganda e di organizzazione svolta incessantemente sin dal 1905 dal rude pastore dà i suoi frutti. A migliaia accorrono gli americani nelle sue file, pervasi da un fremito nuovo: non ha interpretato il nuovo profeta la meta che confusamente cercavano da qualche tempo i vecchi americani? Non presenta egli ai suoi connazionali, un vasto e magnifico panorama di fini e di speranze universali, nazionali. locali: dalla conquista protestante del mondo alla realizzazione dell' umana fratellanza dall'affermazione della razza bianca all'americanizzazione dei nati da stranieri, dalla lotta contro l'analfabetismo a quella contro l'immigrazione, dalla laicizzazione delle scuole alla democratizzazione della società, alla conquista della stamp.1, alla cooperazione economica, al controllo politico ? Che importa al popolo americano se tra codesti fini il gelido studioso possa trovare incongruenze, illogicità 1 Simmons sa quel che vuole e la sua logica è cos\ illuminata da poter riflettere, chiarendola, la volontà del suo popolo. Ma il fine più interessante immediatamente, quello che i veri americani ha tratto a torme al rinato Klan, è il " 100 percent Americans "' è la conquista dell'America ai suoi figli di origine. Questo è il problema che più di ogni altro ha travagliato la mente del grande settario. Per risolverlo egli tenta tutte le vie, indaga tutte le possibilità: viene a compromessi con gente di altre idee, sostiene uomini e istituti disparati nei quali vede ottimi mezzi per la riuscita, adopera per una stessa questione soluzione e criteri diversi Biblioteca Gino Bianco

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