IMPRESSIONIDI GERMANIA 323 talismo nazionale, essendo stato soppresso, non può più esercitarvi. Innumerevoli pubblicazioni, grafici, statistiche destinate a richiamare l'attenzione sulle materie prime che il paese può offrire a chiunque abbia la volontà di sfruttarle, impiegandovi capitali e mano d'opera, vengono gratuitamente distribuite ad ogni visitatore. D'ogni prodotto ··gli stands riservati alla Russia presentano svariati campioni con tutte le indicazioni necessarie. L'Italia nella Fiera non ha fatto una decorosa figura. Lo dico con vivo rammarico, ma purtroppo è cosi. Se lo sforzo di chi volle preparare questa partecipazione nostra alla Fiera è degno di ogni lode, la lode sarebbe stata maggiore se, previsto il risultato, si fosse rinunziato per questa volta ad avere un padiglione nostro. Ci è stato assicurato che la partecipazione italiana sarà molto più larga alla Fiera di primavera. Auguriamocelo. Ma si tenga pure presente, da gli organizzatori, che la partecipazione ad una Fiera del genere di quella di Lipsia non può essere organizzata come la partecipazione ad una delle solite Esposizioni. Sarà anche vero, come ho sentito ripetere, che i nostri produttori amano un po' troppo il piede di casa. Ma le condizioni in cui qui da noi, in Italia, si svolge tuttora la produzione industriale sono forse tali da offrontare sempre e dovunque la concorrenza estera ? Ecco il punto. Se parecchie Ditte italiane che parteciparono alla Fiera della primavera scorsa non credettero di partecipare a questa di autunno, vuol dire che capirono che non ne avevano la convenienza. E non si tratta, si badi, di cattiva organizzazione. Si tratta, io penso, semplicemente di una questione di costi. Auguriamo pure che nelJa primavera prossima l'Italia faccia una figura molto migliore, 1na auguriamoci anche che ciò non sia in conseguenza di una stamburata maggiore del solito e per virtù dei soliti Comitati composti di gente in cerca d'incarichi e di onori, bensì per studiato proposito degli stessi produttori nazionali e sopratutto in virtù di una meritata vatutazione della loro particolare convenienza. Segnaliamo pure le vie, richiamiamo su esse l'attenzione dei nostri produttori ; lasciamo però solo ad essi la cura di scegliere le migliori e di percorrerle. Lasciamo insomma a coloro che dovranno servirsene la cura di costruirsi la loro casa. Abbiamo, infatti, sentito parlare della necessità che l'Italia si costruisca un palazzo speciale nella Fiera. Il palazzo, se mai, verrà dopo (1). IL VOLTO POLITICO L'ospitalità fu larga, signorile. Ci colmarono, nei pochi giorni nei quali ci condussero in giro per il loro « grande paese », di attenzioni e di cortesie. In treno ci_fecero viaggiare in seconda classe perché la prima in Germania è un superlusso che nemmeno i Ministri si concedono. Ma a Berlino ci alloggiarono al « Kaiserhof », che è quanto dire uno dei maggiori, se non pure il maggiore (1) Una comunicazione del console italiano di Lipsia, maggiore Renzetti, m'informa ora che i pochi espositori italiani che si sono prodotti a Lipsia banno fatto discreti affari e sono stati a sufficienza ripagati dalle spese sostenute. Come italiano ne sono lietissimo. Ciò servirà ad incoraggiarli per l'avvenire e a indurre altri a tentare la prova meglio di ogni artificiosa propaganda. Lo stesso console m' informa anche che per la prossima Fiera si è costituito a Milano un Comitato di produttori che si chiamerà < Unione degli esportatori italiani alla Fiera di Lipsia > (Milano, via Pietro Verri 22, ois). Ottimamente, finchè si tratta di produttori veri e propri. Bisogna che certe iniziative partano e siano organizzate e dirette dagli interessati stessi, se no saranno errori e delusioni. BibliotecaGino Bianco
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