La Critica politica - anno V - n. 8-9 - ago.-set. 1925

318 LA CRITICA POLITICA di supremazia e d'avere orgogliosamente tentato di attuarlo contro tutti, ha dovuto subire umiliazioni amare ed una disdetta terribile. Attraverso le cifre voi vedrete segnate le tappe della sua crescente attività produttiva: meno di 4 mila espositori nel 1919 (il primo anno dopo la guerra), 8 mila nel 1920, 14 mila nel 1925. Il numero degli espositori è però ancora una parte sola del quadro e quindi ingannevole. Un indice di molto maggiore eloquenza è offerto dallo sviluppo dell'area occupata dalla Fiera tecnica e di costruzioni, che è una cosa distinta dalla Fiera Campionaria generale. Or bene i 6 mila metri quadrati occupati nel 1920, sono diventati 50 mila nel 1922, 85 mila nel 1924, 130 mila nel 1925. L'ultimo dato è offerto infine dal numero dei visitatori. È un indice meno eloquente degli altri, ma bisogna pur tenere presente che quando si parla di visitatori della Fiera di Lipsia si parla in genere di compratori. I visitatori per curiosità o per studio sono eccezioni. La. Fiera di Lipsia ha avuto quasi duecentomila visitatori ; 50 mila più di quanti non ve ne accorsero nel periodo di massima deflazione, quando, per gli stranieri specialmente, 1naggiore era la convenienza di acquistare. La nostra visita non è stata certo provocata senza uno scopo. La Fiera di Lipsia è uno specchio meraviglioso impressionante dell'attuale attività tedesca. Sì, le condizioni in cui versano l'industria e l'economia tedesche sono particolarmente difficili e non permettono alla Germania una efficace concorrenza sul mercato mondiale. Durante il nostro viaggio ce lo hanno ripetuto anche troppo spesso negli innumerevoli discorsi ufficiali. Ma ci hanno pure detto : « badate, però, che la nostra attrezzatura è sempre quella di prima, che grazie alla nostra « grande tenacia e coltura » - è una frase del Sig. Rosenthal uno dei più grandi industriali tedeschi - siamo in grado di produrre altrettanto bene come prima della guerra, e che noi sapremo presto arrivare alla stessa potenzialità commerciale che avemmo nel passato». Hanno voluto insomma farci vedere e toccare con mano che la Germania industriale e commerciale non è affatto morta : vive. LA FIERA DI LIPSIA Abbiamo visitato la Fiera di Lipsia molto rapidamente. Del resto non si può visitarla che così, di corsa. A visitarla tutta, con qualche attenzione, sono assolutamente insufficienti i sette giorni nei quali rimane aperta. Ma a visitare la Fiera non si va per semplice curiosità Ci siamo andati noi a tale scopo, ma costituivamo -una eccezione sulle molte migliaia di visitatori. Gli altri ci vanno , per fare le loro scelte e i loro acquisti. E una sola parte, alle volte un semplice reparto, che della Fiera li interessa particolarmente e direttamente. Tutto ciò che rimane può anche essere oggetto di una visita di curiosità. Io credo, però, che la maggior parte dei visitatori ne faccia a meno, specialmente i visitatori abituali. Per una ragione intanto : che l' alloggio durante la •fiera costituisce un problema di difficile soluzione, tanta è l'affluenza dei visitatori. V'è, però. un'altra ragione per cui la Fiera riveste un interesse, di curiosità limitato : ed è che essa è organizzata esclusivamente per la vendita. Le più ardite e grandiose innovazioni della scienza e della tecnica non vanno a far mostra di se a Lipsia se non quando abbiano già provato una applicazfone commercializzabile. Cioè quando hanno cessato di essere novità vere e proprie. La Fiera ha un co~pito del tutto diverso da quella che suole denominarsi EsposiBibliotecaGino Bianco

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