314 LA CRITICA POLITICA zio delle Ferriere Nazionali> è autorizzato a riscuotere dai consumatori italiani in forma di sovraprezzo sui suoi prodotti. Nel primo trimestre 1925, l' importazione di lingotti di acciaio comuni fu di quintali 14.033 per un valore di lire 780.125, onde risulta un valore medio per i detti lingotti di lire 55,60 per quintale. È enorme che una operazione industriale, che si limita ad aggiungere un valore di lire 17,25 per quintale al '..ralore dei rottami da essa trasformati in lingotti di acciaio comuni sia protetta con un dazio di lire 22,50 per quintale I Prendiamo ora in esame la vasta < voce doganale > dei < ferri e acciai comuni, laminati a caldo, in barre o verghe, greggie > considerata dal n. 286 a-d) della vigente tariffa doganale, e tassata con dazt, che vanno dalle lire-oro 7 alle lire-oro 13,50 per quintale, più il cofficiente di 0.6 e 0.7.. Per non addentrarci nella selva delle specificazioni studiate con cura per nascondere i più indebiti e scandalosi privilegi doganali, mediante la proibizione assoluta delle importazioni più temute dalle industrie nazionali protette, ci contentiamo di considerare soli due casi di dazi più modesti. Sotto la < voce doganale > 286-c) furono importati nel primo trimestr:e 1925 quintali 212.161 di < ferri e acciai comuni, laminati a caldo, in barre o verghe, tonde, ovali, quadre, piatte, piatte arrotondate, angolari, a T, a Z >, per un valore dichiarato di lire 20.007.255. Risulta quindi per questi prodotti un valore medio di lire 94.30 per quintale, superiore di lire 55.95 al costo dei rottami adoperati come materia prima. Il dazio per la < voce doganale> 286-c) è di lire-oro 7 per quintale, più coefficienti di 0.6, cioè lire-oro 11.90 in tutto, che al cambio di 500 corrisponde ad un dazio di lire-carta 59.50, che supera di lire 3.55 il maggiore valore aggiunto alla materia prima dalla industria siderurgica naz,onale. · Esaminiamo ancora la < voce doganale > 297 : (: ferri e acciai comuni, laminati a caldo in lamiere piane, anche ricotte, greggie >, di cui nel primo trimestre 1925 si ebbe una importazione (esclusa quella in conto riparazioni) di quintali 127.624, per un valore complessivo di lire 13.519.178, un valore medio quindi di lire 105.90 per quintale. La detta < voce doganale > è suddivisa in 5 < sotto-voci > con dazi da lire-oro 8,50 a lire-oro 15, e coefficienti da 0.6 a 0.5. Il dazio più basso è quello di lire-oro 8,50 più coefficiente di 0.6, pari a lire-oro 13,60 per quintale, della suddivisione 297-a), che comprende le < lamiere della grossezza di millimetri 4 o più >. Col cambio di 500, tale dazio corrisponde adunque ad un dazio di lire-carta 68, per quintale, che rappresenta l' intero valore aggiunto dalle ferri ere e acciaierie nazionali ai rottami di ferro e acciaio per trasformarli in lamiere gr~ggie (lire 105.90 _:._38.35 = lire 67,55). Biblioteca Gino Bianco
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