La Critica politica - anno V - n. 8-9 - ago.-set. 1925

308 LA CRITICA POLITICA esercitata. Si potrebbe dire, (in modo mondo d'ogni personalismo) che, mentre gli esiliati propendono a concepire 1 a opposizione come un ritorno di autorità, i sopraggiunti se la rappresentano piuttosto come un inizio di comune libertà : ossia in un modo più puro e sereno, e, mai più atto a concitare gli spiriti disinteressati. Ciò può aprire la via a rendersi un conto più obiettivo delle dimensioni,, sopratutto in profondità, del fascismo, e della somma di forze che occorrono per trasformarlo e sorpassarlo. Esso non si profila. più come un fatto esclusivamente militare, quale la storia delle insurrezioni delle forze armate dello Stato ne presenta a centinaia: si avverte in più il fermento giovanile, fanatico e pazzesco ma non scevro di vita, che lo ha accompagnato e non può placarsi che esaurendosi nell'età. Neppure appare come un avvenimento soltanto ministeriale: anche qui la presenza di larghi strati di gioventù, allineati nel paese accanto al governo, danno al problema uno spessore più nazionale che parlamentare. E neppure come un evento niente altro che conservatore (reazionario, evidentissimamente sì) nel senso tradizionale e consueto della parola. Nella ,azione compressiva politica, statale e parastatale, il fascismo dispiega, al centro e alla periferia, una energia infaticata, che non ha molto in comune con le reazioni poliziesche relativamente bonarie di un tempo. Viceversa nell'azione sociale non mancano, in proporzioni ridotte e necessariamente abortive, i presentimenti del nuovo : l'età opera, anche contro voglia. Tutto quel complicato gioco di corporazioni, di sindacati, di rappresentanze, di magistrature ecc. ecc., non è, manifestamente, che un grande apparato messo intorno alla classe operaia. Ma la sua stessa macchinosità indica un ordine di preoccupazioni nuove, che furono ignote e oggi ancora non sono gradite a parecchi degli elementi costituzionali, che si preparano alla riscossa. In realtà il tempo, con gli uomini che ci vivono dentro, agisce in modo che si può dire irresistibile ; non lo si arresta;· non lq si ritorce ; e le età mostrano delle affinità naturali più forti di quelle affinità elettive, -che sono le dottrine, i princ1p11, i partiti. * * * Il modo, infatti, come intendono, come sono tratti naturalmente ad intendere il fenomeno fascista, i gruppi estro in essi del potere è del tutto diverso. Sarebbe vano, innanzi tutto, dissimularsi questo : che, in seno ad essi, sia per la loro estrazione sociale, sia per l'abito di legalità conferito loro dal lungo esercizio del potere, le possibilità < rivoluzionarie > del fascismo (quelle serie, si intende : in senso demo-operaio) destano piil di un allarme. La provenienza sovversiva di molti di questi uomini nuovi andati al potere, e il maneggio disinvolto che essi sembrano voler Biblioteca Gino Bianco

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