La Critica politica - anno V - n. 6-7 - giu.-lug. 1925

... 244 LA CRITICA POLITICA norme giuridiche (leggi: legislative) e la dispensa di servizio dei funzionari dello Stato. Col primo il potere esecutivo si attribuisce la facoltà di fare tutto ciò che vuole. Diciamo subito che non rivoluziona niente. Ed è questa la grande forza del fascismo : di seguire gli sviluppi logici di una situazione esistente. Osserva il Ministro proponente : < Oggi la dottrina e la giurisprudenza riconoscono, si può dire senza limiti, al governo la facoltà di legiferare per decreto legge. La Corte suprema e lo stesso Parlamento hanno riconosciuto in materia l'esistenza di una consuetudine. Perfino il Senato costituito in Alta Corte di Giustizia ha applicato i decreti-legge. Non vi sono praticamente limiti a q·uesta facoltà del Governo> (1). E allora che fa il Governo? Trasforma Io stat0 di fatto in· stato di diritto. Il Governo potrà fare tutto ciò che vuole per « disciplinare > l'esecuzione delle legg_i e per < disciplinare > l' uso delle facoltà deferite al potere esecutivo dalle leggi o - si noti - dalle consuetudini. Potrà inoltre emanare norme, per tutti obbligatorie, allo scopo di disciplinare tutta quanta la vita dello Stato < anche quando si tratti di materia sino ad oggi regolata per legge >. Ne~suna legge pertanto potrà costituire uno ostacolo al potere illimitato del Governo. L'on. Salandra - che pure ha sempre considerato il Parlamento come una dipendenza del potere esecutivo - ha dovuto riconoscere, parlando agli Uffic_idella Camera, che tanto equivale a sopprimere il Parlamento. Ma era questa appunto la stortura della vita costituzionale italiana : che ci fosse l'organo senza esserci la funzione. Il fascismo riporta il sistema costituzionale alle origini. Col secondo progetto, invece, si preoccupa di ridurre tutti i dipendenti dello Stato in altrettanti automi a servizio del potere esecutivo. È permesso darsi un'anima burocratica ~ anzi chi ha uno stipendio dello Stato ha il dovere di averla - non è permesso darsene un'altra. L'impiegato non deve avere pensiero, opinione, aspirazioni diverse da quelle che gli vengono fissate dalla qualità statale del suo impiego. Ferro vi ere o prof esso re, maestro di scuola o agente delle imposte, egli deve essere solidamente inquadrato nel -sistema oltre che come impiegato anche e specialmente come individuo. Secondo le intenzioni del fascis1no la < epurazione:) della burocrazia non si propone diverso risultato. Praticamente però deve servire a formare i quadri del partito del Governo il quale, da quel momento, diventerà pure il partito della burocrazia. Questa legge contro la burocrazia servirà cosl al più effettivo governo della burocrazia : a dare alla burocrazia quella unità di corpo politico che non aveva ancora raggiunto. È il sist_ema che Io vuole E il fascismo opera secondo le leggi del sistema. Urta contro i sentimenti, le abitudini di molta gente, ma si tratta di sentimenti e di abitudini formatesi in contrasto al sistema, e resistenti al sistema, risultato di una diversa vita e di una diversa realtà, rurale, provinciale, regionalista. (1) In una intervista nella Tribuna del 3 giugno. Biblioteca Gino Bianco

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