242 LA CRITICA POLITICA lontano. La situazione stessa, la rapidità con la quale s'è visto molta gente mutar di opinione e di atteggiamenti, la imponenza degli interessi in contrasto, aumentano la diffidenza. Siamo in un periodo convulsionario e -nessuno si fida. E nemmeno il governo può sentirsi del tutto sicuro della sua stessa Camera. (Quì entrano in azione pure preoccupazioni personali). E dopo la nuova legge elettorale, vediamo così venir fuori il nuovo regolamento col quale il lavoro parlamentare è opportunamente disciplinato in -modo da evitare al potere esecutivo ~gni fastidio, sia di discussioni troppo lunghe da parte delle opposizioni, come di voti di sorpresa. Nè a questo punto ci si fermerà. Una delle particolati fatiche della speciale Commissione solonica dei 18 è quella di stabilire un modo per cui il potere esecutivo .resti garantito contro ogni possibile infedeltà della sua maggioranza (1). ; * * * È in due sensi che l'azione riformatrice fasc_ista si svolge : nel senso di rendere impossibile il formarsi di una opposizione solida e bene organizzata al di fuori, nel paese ; e nel senso di impedire che il regime possa correre pericolo per una rottura in1provvisa e imprevista ali' interno. E in tal 1nodo crea di fatto lo Stato fascista che è, sì, la continuazione dello Stato che è convenuto oramai doversi chiamare liberale, ma che è anche tutta un'altra cosa. Siamo già molto innanzi. In questi ultimi mesi - mentre le opposizioni stavano olimpicamente a guardarsi l'ombelico - sono passate e stanno per passare con tutte le sanzioni legali alcune riforme che l'on. Farinacci e il direttorio del partito hanno ogni ragione di chiamare fascistissime (2). Fermiamoci un mo1nento su quelle che sono passate e che attendono solo di essere applicate. Legge sulle associazioni. Fatta apparentemente per colpire la < Massoneria», in effetti colpisce un diritto base di ogni libertà politica, il diritto di associazione-. Lo si vedrà poi nelle sue applicazioni pratiche. Grazie ad esso il potere potrà controllare (1) Sappfamo ora - per quanto ne ha riferito un deputato giornalista, l'on. Amicucci - che il piano di riforme già elaborato non si limita a dare al Governo la facoltà di dilazionare un voto nei suoi riguardi, ma stabilisce che per essere valido (s' intende: a determinare una crisi) esso debba rappresentare la maggioranza non già dei presenti ma degli eletti o investiti del mandato. Gli assenti andranno cioè a favore del governo. Non solo: si provvederà a rendere la continuità della politica del governo indipendente dagli errori e dalla sconfitta di un ministro. 11voto contrario potrà così colpire un ministro (e il ministro verrebbe sostituito) senza che il Ministero sia costretto ad andarsene. Inoltre un Governo battuto su un voto di fiducia alla Camera dovrebbe potersi appellare al Senato e, in caso di dissidii tra la Camera e il Senato, convocare un'assemblea unica di senatori e deputati e farsi giudicare da quella. Del resto, nell'ultima seduta parlamentare del 20 corr. l'on. Mussolini ha tenuto a fissare il nuovo principio, dicendo esplicitamente alla Camera: < Il governo non ha bisogno di voti di fiducia e non li vuole!>. (2) Da un comunicato dell'Ufficio stampa del P. N. F. del 4 giugno : < Su proposta del segretario generale il Direttorio esprime un voto di plauso al ministro Rocco per i suoi progetti legislativi, di carattere squisitamente fascista, progetti sui quali il Fascismo deve impegnare battaglia in Parlamento e nel Paese attraverso una azione di propaganda >. BibliotècaGino Bianco
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