La Critica politica - anno V - n. 6-7 - giu.-lug. 1925

294 iA CRITICA POLI1'iéA Se il Museo di Etnogra/la Nazionale, recentemente regificato, rispondesse alle esigenze dei nostri studi e all'idea del suo fondatore, potrebbe raccogliere nella pregevole Biblioteca, accanto alla collezione dei documenti Popolari Italiani curata da Alessandro D'Ancona, tante pagine sparse che, composte talvolta da umili mani e illuminate dal genio solitario, potrebbero servire a far meglio conoscere l'Italica gente dalle molte storie e, più ancora, dalle molte anime>. Ebbene anche per cib - in quanto servirà a ravvivare gli studi, a segnalare le manchevolezze e a farle sentire e insieme a eliminarle - la nuova rivista merita di essere salutata con vivo compiacimento da noi, oltre che come una buona e pratica affermazione di regionalismo. Iniziative picene. C'è una ripresa d' iniziative regionali nelle Marche. Una volontà anche qui di farsi vivi, di farsi conoscere e sopratutto di farsi apprezzare. Ed è certo un buon segno in una regione che tra le tante qualità preziosissime una ne ha che è pure grave difetto : un'eccessiva modestia. È l' unica regione forse le Marche che non abbia mai mandato la sua deputazione politica a battere nei Ministeri, a implorare favori e a sventolare miserie, dove cioè la pianta dell'accattonaggio politico non abbia mai allignato. È cosl anche in tutte quelle forme diremo cosl reclamistiche - chiassose, fatte a richiamar l'attenzione di un pubblico che vuole essere stordito e ingannato - che sono, finchè le abitudini non cambino e migliori l'educazione del pubblico, il segreto del successo economico, industriale e commerciale. Ora nelle Marche ci si sta correggendo. Ecco, infatti, giungerci da Ascoli Piceno una nuova rivista di lettere, arte ed interessi regionali: < le Torri>:. la quale si propone di contribuire all'avvenire e al progresso della regione e chiede « opere, opere, opere I>. < Vogliamo - scrivono i compilatori della nuova pubblicazione - che tutti imparino a giudicare con giusta misura le bellezze e i valori del Piceno, convinti con questo di sfatare i più vecchi pregiudizi e di rompere il triste incanto che fino ad oggi ci nascose agli occhi della Nazione >, Pure da Ascoli Piceno si annuncia una Fiera Provinciale Picena per il periodo luglio-agosto la quale promette una buona riuscita e che sarà una affermazione della capacità e della alacrità picene. E, infine, da Macerata qu~lla Camera di Commercio indice per l'agosto di quest'anno una grandiosa < Fiera delle Marche> a Portocivitanova. Gli scopi che la fiera si prefigge di conseguire sono questi: a) mettere a· contatto gli industriali marchigiani tra di loro e stimolarne la emulazione; Biblioteca Gino Bianco li) sviluppare la deficiente organizzazione commerciale delle aziende industriali locali che, nella gran maggioranza, troppo timidamente ancora si affacciano fuori di una angusta cerchia di relazioni ; e) far conoscere la multiforme produzione delle Marche; d) dimostrare finalmente la necessità dicostituire un ENTE AUTONOMO DELLA FIERA DELLE MARCHE, il quale faccia propria la iniziativa e ripeta ogni tanto la manifestazione, con serietà di intenti, nei centri della 'Regione, che di volta in volta saranno per esser ritenuti più opportuni, nello interesse generale. Sappiamo che il successo della Fiera, per il numero dei partecipanti, è assicurato. Già, del resto, alla Fiera Campionaria di Milano le Marche hanno dato una buona dimostrazione della capacità produttiva della regione, caratteristica specialmente per alcune speciali produzioni iocali che meritano proprio di essere sviluppate e valorizzate. Le Métrche si sono finora accontentate di lavorare e produrre, in silenzio. Non basta. Bisogna valorizzarsi I Per lavorare di più e per produrre di più. Questo è appunto il valore del regionalismo: di sviluppare lo spirito d' iniziativa e di emulazione fra le regioni nostre e di. creare con cib la vera grandezza d' Italia, la sola solida e sicura. RECENSIONI ANNALI DI ECONOMIA : Voi. I, n. 2 (Maffeo Pantaleoni: La crisi del 1905-1907). Milano, UniversitàBocconi Editrice: Questo secondo numero degli Annali di Economia editi dall'Università Bocconi costituisce una grata sorpresa per gli studiosi in quanto dà integralmente lo scritto di Maffeo Pantaleoni su la crisi che sconvolse tutta l'economia produttiva dell'industria siderurgica francese nel 1905-1907, scritto rimasto tutt'ora inedito e che è, senza dubbio, uno dei meglio approfonditi dell'illustre economista recentemente scomparso. Il Pantaleoni compiè questo lavoro, come perito nella controversia giudiziaria tra l'Amministrazione delle ferrovie dello Stato e l'impresa francese di costruzioni meccaniche Arbel, con obbiettività e con passione di ricerca schiettamente scientifiche. _Era proprio deplorevole che le sue indagini e le sue considerazioni dovessero rimanere relegate entro le pratiche di una vicenda giudiziaria e sconosciute agli studiosi. Gli Annali di Economia, riproducendolo per intero, con tutto il corredo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==