290 LA CRITICA. POLITICA chiarato: " Quale è dunque il nostro metodo? La parola d'ordine, o fascisti, è questa : Intrànsigenza assoluta, ideale e pratica. La seconda parola d'ordine: tutto il potere a tutto il fascismo n• Il Congresso prima di chiudersi - confermando l'on. Farinacci a segretario generale del partito, gli delegava anche " il potere di eleggersi i suoi collaboratori per costituire il nuovo Direttorio del partito n· Popolari e Liberali. Dopo quella fascista la cronaca deve registrare due riunioni di oppositori: dei popolari che hanno tenuto in Roma, nei giorni 28 e 29 giugno, il loro quinto Congresso; dei liberali che hanno tenuto pure a Roma, il 27 e 28 giugno, il Consiglio Nazionale del partito. È difficile dare un giudizio preciso sul val ore del Congresso dei primi, perchè i resoconti delle discussioni e delle liberazioni prese sono giunti a noi, in modo molto imcompleto. L'anima del Congresso ci è così sfuggita. D'altra parte il partito popolare fu " un partito di masse» di formazione recente e forse nemmeno l'avere assistito alle discussioni del Congresso sarebbe bastato, nelle attuali condizioni, a darci una idea delle ripercussioni che gli avvenimenti hanno avuto sulla sua vecchia compagine e dei mutamenti che vi hanno determinato. Cosa potrà rappresentare domani il partito popolare? Nessono potrebbe dirlo. Probabilmente un movimento più omogeneo ma assai più ristretto. Certo è che la sua efficienza numerica s'è di molto ridotta, che moltissimi i quali vi erano accorsi quando il successo sembrava arridergli lo abbandonarono appena la sua vicenda mutò, che infine gli e_sponenti del partito hanno in un primo tempo ondeggiato e finirono coJ ripiegare all'opposizioBiblioteca .Gino Bianco ne quando dall'altra parte la posizione non era più sostenibile. Segni d' incertezza si vedono anche oggi e certamente non gioveranno a dargli forza nell'avvenire. Da quel che del Congresso abbiamo letto ci sembra che Ja -discussione si sia app~ofondita meno dove forse era più necessario farlo: sulla tattica e sul problema costituzionale. Quanto .alla prima si è rin1asti all'Aventino rimettendosi ad esso e riconfermandogli l'adesione: troppo poco. Sulla seconda si è sentito il bisogno di una affermazione di lealismo e di fede nella monarchia che nel passato i) partito non si era sentito di fare, anche quando ebbe larga partecipazione di uomini nel governo dello Stato. Cioè : troppo tardi. L'on. Martini, che nel Congresso riferì appunto sul problema costitu-• zionale, ha fatto sul voto del Congresso questa precisa dichiarazione: " Non è col cambiamento d' istituzioni che la causa della democrazia farà un passo in avanti o per certo non è in questo cambiamento che bisogna cercarlo n• Il Consiglio Nazionale del partito liberale - iniziatosi colla lettura di tre lettere, o messaggi secondo l'uso del tempo, dei tre ex-presidenti del Consiglio : Giolitti, Salandra, Orlando - ha votato la sua brava rivendicazione della libertà. Ecco l'ordine del giorno votato, nella dizione pubblicata da tutti i giornali quotidiani d'Italia: " Il Consiglio, considerato che la politica proclamata e instaurata dal presente Governo, segnatamente col discorso presidenziale del 3 _gennaio 1925, prepara infausti giorni al Paese, indebolendolo internamente con l'avere scavato una divisione tra cittadini e cittadini che ogni giorno più si approfondisce, dim.inuendo il. prestigio de~l' Italia all'estero e corroden-
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