La Critica politica - anno V - n. 6-7 - giu.-lug. 1925

258 LA CRITICA POLITICA tutto dopo la guerra. Chi aveva questa forza del numero? I partiti di 1nasse : socialisti e popolari. Una borghesia politica autentica, una democrazia liberale consapevole del fatto che la sua ragion d'essere era nella incolumità delle istituzioni liberali, posta a scegliere fra la necessità di consegnare all'antidemocrazia lo stato liberale, o di difenderne l'essenza condividendone il dominio con la moltitudine, non avrebbe dovuto esitare un attimo ; a costo delle estreme possibili concessioni avrebbe dovuto cercare di appoggiarsi effettivamente e saldamente al numero e a chi ne disponeva. Prevedo, prevedo l'obbiezione: la molti.- - tudine (: allora» era immattita e più erano immattiti i suoi dirigenti. Non vuol dire: c'era stata la guerra, n'era~o usciti pazzi tutti, e più pazzi di tutti erano - o parevano - « quegli altri > : dar tempo al tempo ; un po' di crisi, un anno o due di magra, e poi anche le n1oltitudini sarebbero tornate ragionevoli : e ad ogni modo molto dov·evan esser compatite perchè molto avevan patito e molto avevano sperato, e l'esasperazione e la delusione -era stata. immensa. · Che cosa abbia combinato nel dopoguerra codesta nostra borghesia ognuno lo sa. La pietra di paragone per saggiar quanto essa valeva come individui come ceti e come organismi politici, è stato il fascismo. Fascisn10 : Giano bifronte del nostro dopoguerra; pietra di paragone, torno a ripetere, del valore di nostra borghesia democratica e liberale. La quale, di fronte a questo fatale monstrum, che non dissimulò mai, tanto meno nei primordi suoi, la sua duplice fronte, non poteva neanche un momento nè ingannarsi nè esitare. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ....Invece, appunto quello che doveva allarmare e scandalizzare i .veri liberali fu proprio quello che più raccomandò a loro la novissima creatura politica : il capo del liberalismo di destra la bened\ chiamandola (: provvidenziale anarchia », il capo del liberalisn10 ~i sinistra fece le elezioni accettandone l'emblema e il patrocinio, i capi delle varie democrazie andarono a gara nel disseminare e nell'educare la pianticella in quei te,rreni . che paressero, per avventura, più refrattari alla sua germinazio~e. Soli im1nuni dalla triste illusione rimasero fra gli uomini politici di parte liberale democratica, alcuni individui, inascoltati, derisi i1npotenti ad arginare la piena, lagrimose e fremebonde Cassandre, utili solo di fronte alla storia. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • La massa dei nostri politicanti democratici e liberali si comportava a quel modo anchè perchè in quel senso unanimente inclinavano i ceti sociali di cui quei parlamentari erano gli esponenti. E quei ceti ed i loro rappresentanti politici per.chè, tutti tutti, tennero di fronte _al monstrum quel ben noto contegno ? • • • • • ... • • • • • • • f • • • • • • • • • • • • • • E così andò la cosa: la democrazia italiana si riYelava come pseudo Biblioteca Gino Bianco

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