238 LA CRITICA POLITICA ri - s'industria di farla nei modi che gli possono essere consentiti e , nei quali può trovare soddisfatte le sue esigenze di vita, e cioè di continuità, senza pericolo di cozzare contro ostacoli che potrebbero essere insuperabili. La rivoluzione fascista è cosl una rivoluzione itnprigionata, entro punti fermi andando contro i quali si romperebbe le càrna. Per i gregari il fascismo dovrebbe costituire addirittura un mondo nuovo, sen~a legami col passato, espressione di una nuova coscienza nazionale, subordinazione completa di ogni interesse indi viduale e di gruppo al superiore interesse della Nazione di cui lo Stato dovrebbe costituire la espressione più alta. Teoricamente ciò è molto bello e può rappresentar~ un ideale altrettanto suggestivo di quello socialista. Nella pratica avviene che - anche se volesse solo dire esclusione da tutte le funzioni direttive di quegli uomini i quali non fossero sortiti dal movimento fascista - la rottura di ogni legame col passato è impossibile, i legami aumentano anzi e si stringono maggiormente, mentre la tesi della subordina,zione degli interessi particolari a quello Nazionale è un ottimo pretesto perchè gli interessi prevalenti nello Stato identifichino se stessi con l'interesse nazionale e perchè il governo pensi di potersi identificare nello Stato. Il fatto nuovo del fascismo non è nei giovani squadristi che lo hanno animato e popolato e che hanno, in compenso della loro spregiudicata fatica, potuto fare una carriera politica molto rapida, m_anell'aver costituito un più solido inquadramento delle classi dirigenti per Lunpossesso più effettivo dello Stato. La classe dirigente cioè nel complesso dei suoi elementi e degli interessi rappresentati non è mutata, anche se ha espulso dal suo seno alcuni elementi ed altri ne ha raccolto -e assorbito. Non s' è verificato insomma, col fascismo, uno spostamento sensibile degli · interessi politicamente prevalenti, ma piuttosto un irrigidimento di quegli interessi in se stessi, una volontà di garantire meglio, solidamente, le proprie posizioni privilegiate chiudendo intanto la porta della concorrenza agli appetiti e agli interessi moltiplicantisi e prementi. L'azione riformatrice del fascismo, tutte le volte che esso vi si attenti, non può che andare incontro a tale volontà insieme conservat_rice e monopolistica. Vi va per assaggi e tentativi successivi, nè si preoccupa se dovrà ritornare sui propri passi e ricominciare da capo. Ecco perchè - senza pericolo di sbagliarsi o di trovarsi contraddetti domani - può essere esaminata e giudicata nello spirito che l'anima e nei risultati che si propone, anche senza bisogno di attendere le forme definitive neHe quali si adagierà. * * * Il Governo di Mussolini ci ha dato; in un anno appena, due diverse riforme elettorali. La seconda attende ancora di essere . assaggiata che già si annunzia una terza riforma elettorale e costituzionale, frutto delle Biblioteca Gino Bianco
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