252 LA CRITICA POLITICA tro le democrazie, e, infine, contro le correnti liberali-conservatrici, cosl della coalizione entrano a far parte per primi i massimalisti e gli unitari e, per ultimi, gli elementi moderati. Ora non può certo stabilirsi una identità assoluta fra l'anzianità d'una formazione politica e l'anzianità dei suoi componenti. Tuttavia si possono fissare due punti : che, nei partiti di antica data, come quelli liberaliconservatori, sono sempre, anche se il partito recluta elementi giovani, uomini anziani che tengono il comando ; e che, per converso le nuove formazioni politiche, come p. es. comunisti, massimalisti, nuova democrazia ecc. ecc., non sono forti che per l' in1pulso di elementi giovani, che ne tengono la direzione, anche quando al loro seguito vanno elementi di altra età. Le indagini obiettive, ormai abbondantissime, sulla interna composizione del partito politico .hanno ben 1nesso in chiaro queste verità, e non vi è dubbio che il passaggio all'opposizione anche delle correnti moderate del paese abbia significato anche un invec·- chiam·ento della compagine delle Opposizioni. II fatto si può toccar con mano in tutte le città. Gli esempi concreti, sperimentali, sono innumerevoli, ma non ve ne è certo nessuno così notorio e evidente come quello, che si esprime nella riapparizione dell'on. Giolitti : che è leader delle opposizioni nell'aula oggi, e domani, esaurito l'Aventino, potrebbe essere il capo delle opposizioni riunite. Questo fatto è estremamente significativo. Appare che, nel complesso delle forze avverse al fascismo, si ritirano in un piano sempre più secondario quelle (come le socialiste, le repubblicane, le radicali) che in esso impugnano il carattere di movimento reazionario. Viceversa si avanzano sempre di più quelle forze che, spodestate dal fascismo, vi combattono quel tanto di ineluttabilmente progressivo che ·esso contiene in sè, per il fatto, puro e semplice e anche bruto, di essere un moto biologicamente nuovo. Bisogna poi aggiungere un altro rilievo: non soltanto, nella graduatoria dei partiti oppositori, quelli vecchi vanno prendendo il disopra sui nuovi, ma, dentro a ogni singolo partito stesso, i vecchi elementi preponderano sui nuovi, gli anziani sui giovani. Ciò si deve, evidentemente alla mancanza di libertà, ed è una prova tipica del come i regimi di compressione arrestino lo sviluppo di tutte le forze, siano essenzialmente antivitali e, in conclusione, rappresentino una perdita secca per la società. La mancanza di libertà nei singoli partiti, di riunirsi, di propagandare, di organizzare ecc. ecc., ha subito determinato la sospensione di ogni processo selettivo interno ; chi, nel partito, era ag-li alti posti della gerarchia c'è rimasto, e chi ne era fuori prima, ne è rimasto fuori e ne è fuori anche adesso. Così è accaduto in tutti, senza distinzioni, i partiti di opposizionl!: essi si sono come cristallizzati là dove erano quando il fascismo venne a trionfare. Delle ' correnti conservatrici tradizionali non val neanche la pena di parlare perchè esse non hanno fatto in questi anni neanche una recluta : il fascismo fa loro una concorrenza schiacciante. Lo stesso, o poco meno, e per le stesse ragioni, può dirsi delle tendenze liberali, in cui il contrasto fra padri e figli non può esserci, essendo i nostri liberali quasi tutti dell'età dei padri. ... Manca egualmente questo contrasto, ma per le ragioni opposte, in seno a massimalisti e comunisti, che sono, invece, formazioni composte, in grandissima parte, di gente giovane, che comunque, ne tiene il comando. Caratteristici, invece, come sedi di questo conflitto, sono i popolari e le democrazie, e assolutamente tipico, poi, il partito unitario. Che sia cosi è ben naturale; dal momento che gli unitarii sono, nello stesso tempo, un partito di data vecchia e un partito che guarda l'avvenire; nia, in ogni BibliotecaGino Bianco
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