La Critica politica - anno V - n. 5 - maggio 1925

' 434 LA CRITICA POLITICA compiuto il passo nei rispettivi consessi. Se non che l'esecutivo - pur prendendo atto della comunicazione - avrebbe, per il momento, riconfermato l'atteggiamento fin qui tenuto, salvo a riesaminare la situazione nell' immìnenza della riapertura della Camera e nell'eventualità che si verifichino circostanze nuove d'ordine parlamentare, le quali consiglino alle opposizioni secessioniste una tattica diversa>. .Si riparla delle elezioni .. Può avvenire però che avanti che la discesa avvenga, altri avvenimenti la rendano impossibile. L'on. Mussolini è abituato a manovrare di sorpresa e le sue rapide mosse tattiche gli sono sempre riuscite. Ora che le elezioni sembravano di nuovo lontane e che si stava quasi per non pensarci più sopra, non ci sarebbe affatto da merayigliarsi che egli sortisse fuori .a fare le elezioni. Infatti proprio di questi giorni si risente parlare di convocazione di comizt a ottobre. Seriamente? O sono voci che si lasciano correre intenzionalmente? Comunque basta la semplice ipotesi di tale possibilità a costituire un nuovo elemento di disorientamento e di indecisione e per suscitare sentimenti, passioni e ambizioni che, se non altro effetto, hanno intanto quello di impedire la chiara visione delle cose. Ecco perchè le decision~ non vanno mai rimandate all'ultimo momento, sotto la pressione della necessità. Partecipare? Non partecipare? Signori, in ogni caso è bene decidersi a tempo. Se no si farà sempre male, .nell'un caso come nell'altro 1 .La riforma costituzionale. C'è chi continua ad attendere la riforma costituzionale dai 18 Soloni •con la curiosità di sapere cosa ne verrà fuori. Noi pensiamo che la ri-. forma sia iniziata da un pezzo e s1 Biblioteca Gino Bianco stia attuando secondo la linea del fascismo e lo spirito della costituzione vecchia. An.zi ci vien fatto di credere che la famosa commissione dei 18 sia stato un ottimo modo per stornare l'attenzione dall'opera che il fascismo sta già svolgendo per trasformare secondo i suoi criteri, e nel suo interesse anzitutto, le leggi dello Stato. La legge per le società segrete, ora approvata, modifica radicalmente le basi del di'- ritto di associazione e del diritto in- ~ividuale - non riguarda un certo tipo di associazione, li riguarda tutti. Quando saranno passate la riforma della P. S. e dei codici, che la Camera sta ora trattando, e la legge sulla stampa che si tratterà a giugno, la riforma costituzionale potrà considerarsi compiuta. Quel che potrà venire dopo saranno ritocchi, particolari. L'essenziale sarà che il < potere esecutivo> si sarà messo in una botte di ferro e nessuno - nell'ambito delle leggi e delle pratica costituzionale - sarà in grado di scuoterlo o di rovesciarlo dalla sua posizione. Il Governo, ampiamente cautelato sotto ogni riguardo, libero di fare come crede e quel che crede, non avrà da temere le elezioni, nè i voti del Parlan1ento. Il fine costituzionale del fascismo sarà cioè• pienamente raggiunto. Perchè i frutti della rivoluzione gli restino assicurati almeno per altri sessant'anni non sappiamo cosa gli occorra di altro. Vero è che l'uomo troppo coperto finisce di solito coll'essere più facile alle infreddature 1 Giornale che cessa e giornale che nasce. Il giornale che cessa è < il Caffè>. Si pubblicava a Milano da due anni, scritto da un gruppo di uomin·i di diritta volontà e di libero sentire che la nuova situazione politica italiana

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