230 LA CRITICA POLITICA e cimeli della recente guerra, si verrà in tal modo a creare una fonte di testimonianze di primo ordine, un centro necessario per gli studi anche di questo grandioso fattq. Saranno naturalmente preziosi fra tutti quei documenti che, riflettendo l'anima ed i giudizi del combattente, sono destinati a parlare molto a lungo alla mente ed al cuore delle venture generazioni. La guerra del 1914-18 resterà certamente nella storia come uno dei fatti più salienti del secolo XX ed è perciò opportuno che fin d'ora si predispongano e si raccolgano anche in Italia i materiali necessari allo studio degli storici futuri. Rinviati alle loro case i reduci dalle trincee, l'esercito li ha perduti di vista, e per ciò la storia ufficiale non può ricordare l'opera se non come contributi di elementi costitutivi di masse operanti. Ma difficilmente potrebbe indagare come questi reduci abbiano giudicato la guerra, com~ essi l'abbiano vissuta, quale rapporto psicologico vi sia stato fra l'uomo ed il fenomeno grandioso che per cinque anni ha turbato la vita sociale ; mentre è indubbiamente interessante il sapere come questi combattenti abbiano influito, con un'opera che se sfugge spesso all' immediato rilievo è però tutt'altro che trascurabile, sulla condotta della guerra, sulla formazione delle correnti politiche, sulla determinazione, insomma, di quella che costituisce la storia ufficiale della guerra. Ebbene: l'Archivio della Guerra raccoglierà ora queste testimonianze presso il Museo del Risorgimento in Milano, dove, accuratamente ordinati e classificati, pot~anno sempre essere consultati dai donatori e dalle loro famiglie, ed in seguito anche dagli studiosi con le norme che saranno a suo tempo stabilite. BUROCRAZIA E FASCISMO Conquistare lo Stato - cioè conquistare la burocrazia. I fascisti ci sono arrivati. Hanno capito che conquistare lo Stato e conquistare la burocrazia è la medesima cosa e che non si può essere padroni di quello senza essere effettivi padroni di questa.. Ed ecco la necessitàproclamata da Farinacci e da tutti gli organi maggiori e minori del fascismo (non si tocca un tasto in alto senza che la stessa nota si ripeta ovunque con una monotonia desolante!) di fascistizzare la burocrazia e di sottoporla al controllodel partito. Si trova che II i casi di fascisti elevati ai sommi fastigi della burocrazia a titolo politico, o tattico, sono pochi,,, che'non si è sostituito abbastanza, chemolte delle II attuali altissime personalità burocratichedebbono la loro passata e presente fortuna ai passati governi, e che per ciò solamente l'opera di "fascistizzazione,, degli organismi sta• tali subisce intralci e ritardi, e minaccia di non completarsi. Insomma i fascisti si accorgonoche si può arrivare anche di colpo al governo dello Stato e occuparlo in pieno, ridurre al silenzio e alla immobilità tutti gli avversari,e che tuttavia ciò non basta a dominare effettivamente lo Stato. La burocrazia - e cioè quell'insiemedi rapporti, di consuetudini,d'interessi, d' influenze che"i_determinano il funzionamento dello Stato e insieme ne costituisconoil complicato e delicato meccanismo - è ancora la più forte. I fascisti potranno fascistizzarla quanto vogliono, ma, anche quando non vi sarà un burocrate solo che non sid fascista, la burocrazia resterà la più forte. Nè muterà di spirito, di consuetudini, di sistemi e continuerà essa a governare di fatto lo Stato. Muteranno le persone e i distintivi; la éosa resterà.Ed è lq cosa,non le persone o i distintivi, che conta. BibliotecaGino Bianco
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