• • Per un J\rchivio della nostra Guerra Tutte le guerre del nostro Risorgimento furono seguite dalla formazione di due differenti fonti di documentazioni e di testimonianze: l'una ufficiale, facente capo al Ministero della Guerra, e precisamente all' Ufficio Storico del Corpo di ·Stato Maggiore, dove vennero a concentrarsi i piani di guerra, le relazioni uffi- -ciali, i diarii storici delle unità, dei reparti ecc. ; l'altra privata, cioè costituita dalle lettere, dalle memorie e dai diarii nei quali uo1nini politici, diplomatici, reduci e veterani fermarono il ricordo dei fatti ai quali essi avevano partecipato e che, appunto perchè erano compilati non per ottemperare a disposizioni legali o disciplinari, costituiscono spesso, per la loro sincerità e per la loro spontaneità, documenti del più saliente interesse per chi voglia fare la storia delle guerre dal punto di vista psicologico e sociale, e trattare uno degli innumerevoli e suggestivi aspetti della storia degli uomini in guerra. Così, per la creazione di queste due diverse fonti di documentazioni, si spiega come per opera dell' Ufficio Storico del Corpo di Stato Maggiore, o degli Ufficiali che vi appartenevano, la storiografia italiana siasi arricchita delle pregevolissime opere che narrano la storia delle guerre del 1848, '49, '59 e '66, nelle quali opere è fatto però quasi esclusivamente tesoro dei documenti ufficiali ; mentre dagli_archivi e dai Musei comunali o privati è invece scaturita una copiosa letteratura storiografica di carattere privato, la quale illumina i retroscena della politica, rilevando anche i fatti non acquisiti alla storia ufficiale, ma che furono spesso le cause efficienti o determinanti di essa, illustra i personaggi storici nella intimità della loro vita e nei rapporti che essi ebbero coi loro contemporanei, rivela l'animo dei combattenti, e non raramente inonda con fasci di vivida luce periodi storici, che le sopravviventi passioni di parte si studiavano di mantenere nell'oscurità. Queste considerazioni hanno indotto il Comune di Milano ad istituire, ad incremento delle collezioni del Museo del Risorgimento, un archivio della guerra con lo scopo di raccogliere da ogni parte d'Italia, da ogni cittadino, da ogni ente pubblico o privato e da ogni ex combattente di qualunque grado, arma, corpo o specialità, le memorie, i diarii, le corrispondenze, e in generale tutti i documenti scritti o stampati, comunque interessanti il periodo della guerra, sia al fronte che nel paese, e la partecipazione dei reduci alla guerra del 1915-18. Alla direzione dell'Archivio presiede, con la ben nota diligenza e competenza, il l'ostro chiaro collaboratore, dott. Antonio Monti, autore di pregevoli opere del Risorgimento e che recentemente ebbe affidato l'incarico di continuare e condurre a termine la grandiosa opera del companto Alfredo Comandini : / Cento Anni. Nel Museo del Risorgimento di Milano, dove per la generosità del Dott. Achille Bertarelli e di alcuni cittadini che hanno seguito il suo esempio esiste già una cospicua raccolta di documentazioni iconografiche e di documenti a stampa Biblioteca Gino Bianco
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