La Critica politica - anno V - n. 5 - maggio 1925

206 LA CRITICA POLITICA L'oro, contrariamente a quanto pensano diversi economisti, a me pare che rappresenti una merce analoga ad ogni altra merce e può essere sostituita da molte altre. Le diverse merci possono essere trasportate senza dubbio meno fa-- cilmente dell'oro e dell'argento, ma il loro potere d'acquisto è altrettanto efficace. Una merce qualsiasi negoziabile, un sacco di grano o una latta d'olio per esempio, rappresenta dunque una moneta, cos) come il peso determinato d'oro, costituito da un pezzo di venti lire, semplime~te perchè essa si può cambiare con delle quantità determinate da altre merci. È ricco un popolo che possiede un eccedente di merce scambiabìlé, è povero un popolo, che, non possedendone abbastanza, è costretto a farsene prestare. Esso paga allora al suo venditore non con merci, ma con carta, che in realtà non rappresenta altro che una promessa incerta di merce da consegnare nel futuro. Più una nazione è ricca in merci negoziabili, meno essa ha bisogno d'oro e d'argento. Che, per facilitare gli scambii di merci, questa nazione impieghi oro, tratte, biglietti di banca, chèques o altro non importa. Nello scambio delle merci contro altre merci, la fiducia non interviene, poichè il compratore si limita a barattare direttamente o indirettamente una merce contro un'altra merce dello stesso valore. In realtà paga in contanti, benchè l'oro o l'argento non intervengano nell'operazione. E questo è il caso della Germania, la quale, dopo avere, per sottrarsi più che fosse possibile al pagamento delle riparazioni, provocato con diversi mezzi la polverizzazione della sua carta-moneta, ha potuto facilmente rimettere in valore la sua carta-moneta, appunto perchè possedeva al suo massimo sviluppo la potenzialità di scambio, essendo ricca di merci negoziabili. * * * Nell'attesa che si equilibri la bilancia commerciale dei diversi paesi, cioè che le loro importazioni possano essere saldate colle esportazioni, le variazioni del potere d'acquisto delle monete fiduciarie provocano complicazioni formidabili. I paesi, la cui moneta ha conservato il suo valore, soffrono qualche volta quasi tanto di questa superiorità, quanto gli altri paesi soffrono della svalorizzazione dei loro biglietti. Quando, in seguito alla perdita nel cambio, noi paghiamo una merce quasi cinque volte il suo valore in Inghilterra e in America, è esattamente come se questi paesi avessero più che quadruplicati i loro prezzi di vendita. Quest'elevamento artificiale dei prezzi rendendo naturalmente le vendite difficili, un gran numero di officine straniere sono obbligate a chiudere. Ed ecco la ragione della grande disoccupazione in Inghilterra e della legge contro l'immigrazione degli Stati Uniti. Biblioteca Gino Bianco

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