La Critica politica - anno V - n. 5 - maggio 1925

LA QUESTIONE DEL CAMBIO E LA RESTAURAZIONENAZIONALE 205 prendono forme varie che ne dissimulano un po' la natura. t·a più usata è la carta-moneta, biglietto di banca a corso forzoso, e che non ha nessuna fissazione di data per il rimborso. Tali biglietti costituiscono evidentemente dei prestiti senz'altra garanzia che la fiducia ispirata dallo Stato debitore. Se questo Stato moltiplica i suoi biglietti, la fiducia diminuisce sempre più e, finalmente, diviene quasi nulla. * * * Il termometro. della fiducia, costituito dal cambio, è molto sensibile. È cosl che in Italia sub) una brusca caduta in seguito alla situazione politica ed ai provvedimenti sulle borse, che, sebbene rimangiati, hal}llo ·provocato un gravissimo turbamento nel mercato finanziario. Che gli speculatori approfittino di tali circostanze per accentuare il movimento nel senso di certi interessi, non c'è dubbio (ed in Italia, specialmente di questi tempi, assistiamo spesso a manovre di simil genere), ma la loro azione è sempre limitata e passeggera. Le oscillazioni provocate nella curva della fiducia non ne cambiano l'andatura. * * * Fra le cause di abbassamento del cambio, cause, che si riferiscono più o meno a una diminuzione della fiducia, si può citare ancora un disquilibrio della bilancia commerciale, cioè del rapporto fra l'importazione e l'esportazione. Il Brasile ci fornisce a questo proposito un magnifico esempio. Durante la guerra le sue esportazioni in Europa aumentavano rapidamente, mentre le sue importazioni diminuivano ogni giorno, e poichè l'Europa aveva bisogno di una gran quantità di merci mentre non ne aveva da vendere, l'ero afflul al. Brasile e il suo cambio san rapidamente. Finita la guerra l'Europa non aveva più bisogno di comprare dal Brasile, anzi avvenne il contrario, e cioè il Brasile, per rifornire le sue provviste esaurite, dovette fare dei grandi acquisti ali' estero. Le sue importazioni sorpassarono allora di molto le s~te esportazioni ed il suo cambio abbassò subito. Continuerà ad abbassart finchè l'aumento della sua produzione gli permetterà di compensare le sue importazioni. Il Brasile ebbe però l'intelligenza di non elevare delle barriere doganali contro l'importazione straniera, come fecero e fanno tanti altri paesi, e specialmente il nostro. * * * Allorchè ogni fiducia è perduta nel valore di una moneta artificiale come la carta e che il paese emmettitore di questa moneta deprezzata non ha nè oro nè argento, si può dire che non possieda più moneta? Biblioteca Gino Bianco

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