La Critica politica - anno V - n. 5 - maggio 1925

La questione del cambio e la restaurazione nazionale L'esame della questione del cambio è moito interessante, ed in maniera speciale per noi nel momento in cui viviamo. Progressivamente, per un cumulo di errori, la questione del cambio, malgrado la sua estrema semplicità, è divenuta un fenomeno misterioso, retto da incomprensibili forze occulte o dalle tenebrose volo_ntà di furbi e sagaci speculatori. . Come spiegare il problema del cambio, malgrado le sue oscurità? Con un rapido esame e senza ricorrere ai lumi di nessun economista si rileverà facilmente che la perdita nel cambio, cioè la diminuzione del potere d'acquisto della moneta, varia col variare del grado di fiducia accordato al paese che possiede questa moneta. Se per procurarsi in Svizzera, in Inghilterra o anche in Germania un oggetto che vale (1) cento lire in Italia, noi dobbiamo pagare poco meno di cinquecento lire, cioè se la lir(\ ha perduto più di quattro quinti del suo potere nominativo d'acquisto, vuol dire semplicemente che la fiducia nella nostra solvibilità è eccessivamente ridotta. Il cambio rappresenta dunque un termometro psicologico della fiducia nei riguardi del paese, al quale il produttore vende la sua merce. Da questa definizione si può dedurre chiaramente, che la formula < stabilizzare il cambio >, ripetuta da tanti economisti e tentata da diversi paesi, costituisce un'assurdità. Stabilizzare il cambio equivarrebbe a stabilire uno strumento di misura qualsiasi, per esempio il barometro (2). * * * Quali cause possono far variare questa fiducia, le oscillazioni della quale vanno di pari passo con quelle del cambio? Si direbbe una verità lapalissiana assicurando che, se le spese di un privato, d'un industriale o d'uno Stato sono molto superiori alle sue entrate, la fiducia nel suo credito diminuirà 'rapidamente. Essa diminuirà ancora di più, se, per pagare i suoi debiti, il debitore è obbligato a moltiplicare i prestiti. Quando è lo Stato che fa quest'operazione, i prestiti (1) Sarebbe piit esatto dire <valeva>. - (n. d. r.) (2) La pretesa di stabilizzare il cambio con un lato unilaterale di volontà è ridicola; il vero problema e quello di impedire con mézzi economici una ulteriore svalutazione della lira, realizzando il pareggio del bilancio statale e dei bilanci degli enti locali e sopprimenao le famose Sezioni del Consorzio Sovvenzioni. - (n. d. r.) Biblioteca Gino Bianco . •

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