INCOGNITE MONETARIE 203 condurre al precipizio temuto, n<?i che s~guitiamo a non vedere la fortuna e l'avvenire dell'economia italiana nel mondo capitalistico di Milano o di Genova o di Torino, ma crediamo che la ricchezza d'Italia sia ancora principalmente nelle sue campagne e nei suoi n1ercati rurali, non possiamo non guardare con molta trepidazione alla trasformazione che la progressiva svalutazione della lira 1ninacciò di portare nella economia agraria. Mentre nei primi 4 o 5 anni del dopo guerra si è assistito ad un movimento spontaneo di frazionamento della proprietà ed alla formazione di un numero sempre maggiore di piccoli proprietari coltivatori, provvisti in molti casi anche di un piccolo capitale, oggi invece, per effetto della svalutazione della lira e sopratutto del timore di una svalutazione maggiore, noi stiamo assistendo ad un fenomeno diverso e per - molti lati opposto : la terra è diventata in molti luoghi un oggetto di pura e semplice speculazione, come i fabbricati urbani, o come i titoli di borsa. In molte provincie i prezzi della terra salgono ad altezze inverosimili assolutamente sproporzionate alla sua rendita, e tali prezzi non possono essere pagati che da grossi speculatori di città, i quali non hanno n1ai visto una pianta e tengono la terra soltanto quel tempo che è necessario per rivenderla con un largo margine di guadagno. Ma intanto per le necessità ~tesse della speculazione si aggravano in misure intollerabile i canoni di affitto, si toglie ogni sicurezza al coltivatore, e si provoca il ritorno ad una agricoltura di rapina. Per tutte queste ragioni, nella sorda lotta che da tre mesi si combatte nel mondo della borsa, dell'alta banca e della grande industria, noi anche a costo di meritarci la taccia di timidi e di conservatori sentiamo di doverci schierare con chi propugna una politica di prudenza e si sforza di difendere la nostra moneta dagli estremi assalti e dal pericolo di precipizio. GINO LUZZATTO J.,A VIA DEL COMPROMESSO Qualcuno ha persino creduto di poter interpretare il nostro punto di vista così: ritornare nelf aula. Noi abbiamo detto invece, in modo niolto préciso: evitare tutte quelle mosse che possono rendere meno visibile e sensibile la separazione. Rientrare, collaborare: è la medesinia cosa. Un passo tira [}altro. Intanto si offrirebbe al regime quel che inutilmente ha chiesto sin qui alle opposizioni: il riconoscimento della sua legittimità a governare. L' on. Bo nomi ha fatto una mossa che, in quanto non aspettata, ha dato la sensazione precisa di ciò che sarebbe seguito se una parte o anche tutti i deputati di opposizione, seguendo il suo consiglio, fossero rientrati nell'aula. Per ciò la reazione fu immediata ed energica. Le intenzioni potranno essere le migliori e non si tratta di spiegarsi su queste: è il fatto che va oltre le intenzioni. L'atto, compiuto ora o compiuto più avanti, significa adattamento - significa riconoscere che la partita è perduta - significa disporsi ad una fatica meno dignitosa e più modesta, quella di rendere meno gravi .e meglio tollerabili i risultati della sconfitta. Lo si pigli dove si vuole, -lo si giri di sopra o lo si giri di sotto: è il compromesso. Chi è disposto al compromesso sa quale è la via, e la via è aperta. Ma si dica intanto pane al pane e vino al vino I Biblioteca Gi o Bianco
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