202 LA CRITICA POLITICA Le cause di una situazione così sconfortante, in piena contraddizione con le speranze da tutti concepite _sui benefici del risanamento finanziario, si possono trovare in parte in due elementi psicologici difficilmente ponderabili : nell' incertezza cioè della situazione politica interna ed internazionale, e nella incognita dei debiti esteri, di cui basterebbe si esigesse il pagamento degli interessi e di una modestissirna quota di ammortamento per determinare un immediato o forse irreparabile precipizio dei cambi. Ma in parte assai rilevante la svalutazione della lira si deve alla inflazione del credito ed all'aumento che ne è derivato della cosidetta circolazione per conto del commercio. Questa parte della circolazione alla quale corrispondono altrettanti crediti aperti dalle banche di emis- . sione, da una media di 8.661 milioni di lire nel secondo tri1nestre 1923, era salita a 1 O.77 4 milioni nel IV trimestre 1924, e dt essa più del 40 per cento era dovuto all'ormai famig.erato Consorzio per sovvenzioni sopra valori industriali, a quello strumento cioè che, creato per aiutare le industrie di guerra, era diventato un mezzo per operare il salvataggio di tutte le grandi industrie zoppicanti fabbricando illimitatamente nuova carta-moneta, senza il freno della copertura e senza quello della tassa uguale al livello dello sconto. Messo finalmente, nel dicembre scorso, un limite alle operazioni del copsorzio, diminuita la circolazione dei biglietti di Stato e la circolazione bancaria per conto dello Stato, si vede tuttavia, nel corso degli ultimi 12 mesi rimanere presso che immutata la cifra totale della circolazione, appunto per la necessità in cui si sono trovate le banche di emissione di -fronteggiare coll'aumento della circolazione le richieste sempre crescenti della loro clientela. Poichè dunque non è possibile esercitare una influenza diretta e im- .mediata sul fattore psicologico della fiducia e sulla cancellazione dei debiti esteri, l'unico mezzo, non tanto per rivalutare quanto per difendere la lira da nuovi precipizi, è quello di diminuire la circolazione eccessiva, ed a questo risultato non può condurre che una p~litica finanziaria di grande austerità ed una politica bancaria estremamente rigida e prudente. Da una tale politica restarono danneggiate molte iniziative audaci ; ne -subirà urt grave ritardo quel movimento di espansione della nostra economia che si annunciava con pronostici tanto promettenti. Ma il pericolo •che tutte queste illusioni o queste promesse debbano chiudersi con un disastro travolgente è così grave che di fronte ad esso nessuna misura •di prudenza può sembrare eccessiva. Per chi è convinto come noi che, n ell' agitatissimo periodo 1919-21, il massimo fattore di perturbazione degli animi sia stata la rapida svalutazione della lira, sorge invincibile il terrore che la nostra organizzazione politica e sociale non possa resistere ad una nuova scossa di quel genere, e che questa ci possa espor- ,re ad un periodo di vera anarchia, di immiserimento e di ~ecadenza. Ma quand'anche la svalutazione della lira potesse continuare senza Biblioteca Gino Bianco
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