. Oggi: non domani La stampa più fedele alle direttive dell'Aventino insiste nella sua tesi pregiudiziale : secondo essa oggi importa sopratutto far cadere il governo fascista e sostituirgliene uno che assicuri un regime di giustizia, in cui tutti i cittadini sieno eguali di fronte alla legge e trovino in essa soltanto il loro limite. Giuridicamente la tesi è impeccabile : il principio che informa tutta la legislazione moderna è proprio questo. Anche dal punto di vista sentimentale la tesi è buona, perchè l'aspetto più urtante del1'odierna situazione è costituito proprio dalla posizione di privilegio che il fascismo si assegna, identificando se stesso con l'animo della nazione e considerandosi il depositario inviolabile della tradizione e dell'avvenire italiano. Ma gli argomenti giuridici e le ragioni sentimentali (quando queste non si arroventino fino a divenire passione e fede) hanno scarsa efficacia nel campo politico, e la tesi pregiudiziale dell'Aventino deve valutarsi alla stregua della sua efficienza pratica. Il problema che gli studiosi delle questioni politiche devono porsi è di vedere se l'Aventino può raggiungere i suoi obiettivi battendosi su quella tesi. L'esperienza fatta dal 3 gennaio in poi è tale da provare in modo esauriente che la pregiudiziale non serve a raggiungere nessun obiettivo. Sino alla fine di dicembre sembrava che quella tesi servisse: l'atteggiamento dell'Aventino esercitò la sua influenza sul voto dei combattenti riuniti ad Assisi e su quello dei liberali convocatisi a Livorno ; dette un risalto e un significato al distacco di Giolitti, di Orlando e di Salandra dalla maggioranza. Ma esaurì co~ queste manifestazioni, dimostratesi in - concfudenti, ogni sua efficacia. I deputati combattenti dovevano la loro elezione e la loro influenza al fatto di essersi accodati al fascismo : all' infuori dell'on. Rossini e di un altro paio al massimo non sarebbero mai giunti a Montecitorio senza l'inclusione nella lista di maggioranza: non avevano quindi una forza propria, e la loro voce si è dispersa senza echi. D'altra parte quella stessa debolezza morale, che li aveva portati a mettersi ai margini del fascismo, Ii fa stare ai margini dell'opposizione, impedendo ai diversi Savelli di dire una parola cruda e recisa, che dia loro, una sagoma politica .. Molti dei liberali si trovano suppergiù nella stessa posizione : 1:on. Orlando è un tipico rappresentante di questi innocui abitanti del Limbo liberale, che sente così viva la nostalgia di S. E. De Nicola. Combattenti e liberali, distaccandosi dalla maggioranza parlamentare, non inBiblioteca· Gino Bianco
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