. ' NOTE E COMMENTI La riforma militare. In problemi di tecnica militare non ci riteniamo competenti. Però abbiamo vissuto sufficientemente la nostra guerra e partecipato alle sue vicende per non avere anche una opinione molto relativa della competenza dei generali. Non che i generali ne sappiano meno degli altri, ma perchè il grado militare non serve a stabilire un grado speciale di competenza e di capacità. Il perchè è presto detto. Nella carriera militare si procede per anzianità di grado ; assai di rado per meriti speciali, di servizio o d' intelligenza. Si può finire capitano, come si può finire generale e un capitano può valere assai più di un generale, colla differenza che mentre il generale può decidere di una azione militare e del modo di faria, al capitano non resta che obbedire anche se si accorge che l'azione è sbagliata e costituisce un sacrificio inutile. La guerra - accelerando le carriere e facendo valere il coraggio fisico .:._ha ~ingiovanito alquanto gli altri gradi. Sono oggi generali molti che, senza la guerra, erano destinati a morire capitani. C' è stato, insomma, un miglioramento. Inoltre la guerra stessa ha insegnato in fatto di scienza militare e 'di tattica molte cose che prima non si sapevano e neppure si supponevano. I criteri d' impiego delle armi, i sistemi di difesa e di offesa hanno subìto un completo rovesciamento. Tre mesi dopo la invasione del Belgi~ e della Francia da parte delle truppe tedesche, Biblioteca Gino Bianco la guerra si combatteva in modo diverso da come era stato previsto. S'era dovuto riformare tutto l Ebbene a un anno di distanza il nostro Corpo di Stato Maggiore non si era accordo della cosa e, comunque, non ne aveva saputo trarre profitto. Le nostre prime azioni sull' Isonzo e sugli Altipiani furono combattute bandiera e musica in testa e sciabole luccicanti al sole e furono, naturalmente, micidialissime. Poi, un pochettino alla volta, ci si mise al corrente, ma l'esperienza militare si fece solo a nostre spese (e quanto ci costò di sangue che poteva essere risparmiato J) mentre c'erano, visibili anche al prof ano e particolarmente istruttive, le esperienze degli altri. Tutto ciò per dire che alle volte la conclamata competenza nei generali e negli altri comandi va piuttosto intesa nel senso di attaccamento al.la tradizione, ai sistemi e ai metodi consuetudinari e viene spesso affacciata per una istintiva e sentita diffidenza verso le novità. .La guerra fu un'esperienza vissuta. E quale esperienza I M~, cessata la guerra, molte cose che nell'esercito non andavano perchè non servivano e che con ogni probabilità non serviranno nemmeno per l'avvenire vennero riprese. Man mano che il personale reclutato per la guerra e formatosi nella guerra se ne andava per ritornare alle occupazioni civili, nell'esercito sulla esperienza vissuta riprendeva il sopravvento lo spirito della tradizione, l'ossequio ai prin-
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