176 LA CRITICA POLITICA con gli emigranti sul dove essi vogliono andare e su ciò che faranno quando avranno raggiunto il 1 uogo destinato ed allora si occupa di indirizzarli o dà loro la opportunità di farlo». Pertanto egli auspica per gli Stati Uniti. una razionale e costruttiva politica d' immigrazione, politica basata sui bisogni specifici delia nazione e sui fatti anzichè sui pregiudizi in riguardo agli stranieri. Ed uno dei maggiori di tali pregiudizi è indubbiamente quello che riguarda l' immig~azione italiana la cui influenza sulla vita americana è stata ed è indubbiamente grandissima. Gli italiani di America, anche la classe operaia, posseggono un quasi innato senso estetico ed un idealismo intellettuale, una spiritualità di mente (come dice il prof. Giddings citato dallo Stella) che consiste in una fine sensibilità per i migliori valori della vita e per l'apprezzamento di tutto ciò che è intellettuale e bello. Questa sensibilità è il prodotto della vita intellettuale della nazione e l'eredità della sua storia. Quando morì Carducci (riferisce lo Stella) tutte le banche e i magazzini rimasero chiusi per due giorni essendo in lutto tutta la nazione. « Vi è nel mondo un altro paese dove simile tributo può essere possibile? E il popolo che ha questo idealismo, può bene conseguire una vera distinzione quale creatore di civiltà. Ecco perchè lo sforzo italiano ha storicamente sorpassato tutti gli altri coll'essere per tre volte, una volta politicamente, la seconda moralmente e la terza intellettualmente, la potenza dominante del n1ondo. Sarebbe davvero sorprendente che la Nazione che ha influenzato cosi profondamente ogni fase del pensiero umano e dello sviluppo. intellettuale, dovesse rinunziare a portare il suo contributo ali'America per mezzo dei suoi figli nati qui ». L'importanza della tesi dello Stella, che è poi la tesi italiana, è che vien sostenuta con argomenti di interesse non italiano ma americano ed è ad augurare che essa possa presto o tardi trionfare. Ma è certo che ormai sarebbe vano poter contare su una ripresa dell'emigrazione nel Nord America nelle proporzioni e coll'intensità di prima della guerra. La soluzione al nostro problema demografico dovrà trovarsi non solo in nuovi sbocchi all'emigrazione, ma anche nel cercare di riassorbire per quanto possibile i nostri lavoratori. Il Cabiati ha perfettamente ragione sostenendo che una finanza severa e l'abbandono di restrizioni protezioniste potranno valere a determinare una maggior richiesta di lavoro ed a diminuire la disoccupazione. Si tratta per ora di porre chiaramente i termini d'el problema, onde non trovarsi impreparati domani quando esso s'imporrà in modo perentorio ed inevitabile. GIOVANNI PETRACCONE METODI E MEZZI Abbiamo sentito Turati. Egli non vede che due metodi: l'azione legale che per lui equivale ad azione parlamentare col relativo giuoco delle elezioni e l'azione sulle barricate. Al secondo è inutile pensare : le " romantiche avventure barricadiere ,, - egli ha detto - sono " definitivamente superate ,,. Resta dunque il primo, anche col quale però - riconosce Turati - non c'è per ora nulla da fare. Metodo superato anch'esso! E bisognerà pure trovare allora l'altro metodo. Turati non lo vede, ma noi diciamo che c'è. Egli ha l'ossessione delle 11·barricate,, e al di fuori di quelle non vede che il terreno legale parlamentare ; noi diciamo che si può uscire dal terreno parlamentare senza proporsi di alzare le barricate, anche se poi gli avvenimenti e le circostanze dovessero riprodursi domani (il che è poco probabile per la tecnica che è mutata, nelle guerre come nelle rivoluzioni) sistemi e metodi di lotta identici a quelli di un passato che, storicamente, non è dopotutto molto lontano. BibliotecaGino Bianco
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