La Critica politica - anno V - n. 4 - aprile 1925

I PROBLEMI NOSTRI Dell'e1nigrazione italiana negli Stati Uniti Giustamente Attilio Cabiati in un articolo pubblicato sulla Stampa di Torino poneva in rilievo l'opinione dell! organo delle grandi forze economiche inglesi, l' Economist, sul problema della nostra emigrazione. Questa rivista, infatti, in un articolo molto meditato e molto serio, dopo aver rilevato che le questioni territoriali sin qui risolte felicemente dall'attuale governo italiano toccano il prestigio più che gl' interessi vitali del nostro paese nei suoi rapporti internazionali, aggiunge che per l'Italia odierna « un problema internazionale domina su tutti gli altri e cioè quello dell'emigrazione». Che cosi effettivamente sia è dimostrato dalla ovvia considerazione che la chiusura delle porte che alla nostra emigrazione hanno fatto gli Stati Uniti d'America, essendo ormai consentito soltanto a 4000 dei· nostri connazionali di entrarvi, pone l'Italia nella necessità di provvedere a quella « provincia » italiana che ogni anno si trasferiva negli Stati Uniti, prima della guerra, e cioè a circa 400 mila persone. Come siamo lontani dai tempi, che non sono poi tanto lontani, nei quali si discuteva seriamente se l'emigrazione fosse un bene o un male e se non conven~sse limitarla mediante disposizioni legislative ! E che il paese si renda perfettamente conto della impertanza del problema dell'emigrazione è dimostrato tra l'altro, dal grande interessamento col quale, recentemente, la stampa di tutti i partiti ha seguito gli articoli con cui Luciano Magrini ha svelato « di che lagrime grondi e di che sangue » la nostra emigrazione al Brasile, giacchè ciò ha dimostrato quanto poco sia da farsi illusioni che pos- " sa dirigersi il flutto della nostra emigrazione verso il vastissimo Stato ·dell'America del Sud, il quale se ha capacità di assorbimento, non offre alcuna garanzia che non si continui quello sfruttamento degli emigranti italiani per cui il ministro Prinetti s' indusse a vietare l'emigrazione premiata. Il problema demografico italiano non mancherà di aggravarsi di anno in anno, giacchè, come acutamente nota il Cabiati, in questo momento il problema ci angoscia meno, perchè molta gioventù ci è stata rapita negli anni della guerra e per ora è sostituita solo da bambini; ma ben altra sarà la situazione quando sarà ristabilito l'antico equilibrio fra le varie classi di età. Da ciò l' importanza che ha per noi il seguire la politica degli Stati Uniti in rapporto all'emigrazione italiana, giacchè, se non pare che vi sia per ora alcuna speranza di cambiamenti, non è detto che una attenuazione del disfavore con cui è stata trattata l'emigrazione italiana, non possa verificarsi; e comunque il nostro governo dovrà tendere ad una revisione del trattamento fatto all' Italia che non può non apparire ingiusto in rapporto a quello fatto alle altre nazionalità europee. Merita perciò di esser conosciuto il libro che un nostro connazionale, il dottor Antonio Stella, valente medico. della nostra colonia di New Jork, ha pubblicato recentemente sotto il titolo « Some aspects of italian im - migration tò the United States » (1), 'libro che è una bella difesa dei nostri emi- (l)·G. P. Putnam's-Sons, New Jork-London, 1924. Biblioteca Gino Bianco .. - -

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