168 LA 'CRITICA POLITICA nomeni destinati a diminuire e a ritornare alla normalità. Sono note troppo le analisi che taluni pensatori hanno fatto sugli effetti delle guerre perchè io possa ripetermi. Si pensi, quindi, scendendo al campo pratico, ad una guerra come la passata su una Nazione ~ome l' Italia per avere il senso di quanto è accaduto. L'esercito degli spostati_, la nevrosi post-bellica, le mercedi alte, il rilassamento borghese servirono perciò al gonfiamento del pallone rivoluzionario, a generare l'elefantiasi estremista che poteva preoccupare solo dei deboli e non chi sa vedere nel cuore dei fenomeni. Come il debole che un fatto improvviso trae all'apice della potenza e spadroneggia, minaccia senza possedere il coraggio dell'azione, così fu il partito socialista. Onde bastò un breve giro di' tempo affinchè la situazione precipitasse ancora, imponendo la logica differenziazione fra unitari, massimalisti e comunisti che, frutto di tre stati d'animo differenti maturati nel medesimo s_eno, dovevano forzatamente separarsi per acquistare fisionomia decisa, poter svolgere il proprio travaglio indirizzandosi verso quelle esperienze richieste dalla loro costituzione intima. IV. La tesi missiroliana della funzione liberale del socialismo se meditata, spiega tante cose che sembrano oscure. Il liberalismo non consiste nell'ossequio alle leggi e alla costituzione. Ricordo, in proposito, una frase di Giovanni Amendola nella quale questi riusciva felicemente a disegnare da un ,punto di vista storico il compito della democrazia. "Democrazia in Italia significa questo: che l'avvenire del nostro paese non è soltanto negli uomini che oggi partecipano alla vita e alla coscienza nazionale, ma è in tutti gli umili, in tutti coloro che nell'avvenire saranno inalzati fino al livello della vita nazionale della quale sono oggi partecipi in modo inferiore; significa che le porte della vita italiana debbono restare aperte a tutte le forze che salgono dalla profondità della stirpe "" Il socialismo, adunque, portando alla ribalta della vita pubblica le masse operaie ha avuto un compito squisitamente liberale. Noi abbiamo già visto precedentemente per quali strade questo processo sia passato fino allo scoppio della conflagrazione. Premesso ciò, quindi, è ora di esaminare singolarmente la natura delle tre -correnti nelle quali si è frazionato e le cause che queste correnti hanno generato. Gli unitarii sono dei quasi democratici privi di una effettiva educazione marxista. Il parassitarismo cooperativista generò nell'anteguerra una classe di borghesi in divenire. Borghesi per mentalità ed educazione, ma non in senso nuovo poichè il giolittismo su di loro non era stato senza effetti. Questo fenomeno già evidente nel 1914 con la presa di possesso dei grandi comuni significò per taluni l'avvento di una nuova classe dirigente. Certamente il fé;ltto fu assai significativo, ma non tale da far gridare e strepitare di giubilo. La pratica di governo di Giolitti aveva abbastanza addomesticato questi ceti per coi se essi potevano portare alla vita dello Stato una certa esperienza non potevano portare sicuramente l'educazione dalla quale scaturisce spontanea l'iniziativa e l'intransigenza. Il partito unitario · - che è il partito politico espressione di codesta realtà - è difatti un partito di masse solo in senso lato. Si potrebbe dire anzi che lo fu. E le · Biblioteca Gino Bianco
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