152 LA CRITICA POLITICA due anni dopo l'armistizio, non vi fosse anche l'eco di quelle dispute, che alla loro volta poi erano larvate contese di classi. Però è certo che il rnotivo preponderante e decisivo non fu lì. La guerra come eccitatrice, deformatrice, e, anche, elevatrice degli spiriti non basta affatto a render conto della rissa, sanguinosa o no, scatenatasi fra noi ; e, per capirne qualcosa, bisogna mettere questa rissa in rapporto e in dipendenza con le condizioni dall' econo1nia. Se dal conflitto non fossimo usciti, come uscimmo, stremati, nulla sarebbe accaduto di ciò che è accaduto ; e· viceversa, non è temerario dire che, se una calamità naturale ci avesse sciaguratamente posto nelle stesse condizioni materiali, le conseguenze politiche ne sarebbero state proprio quelle che abbiamo avuto. Questo è il punto sostanziale. E con ciò si è anche evidentemente detto che, minacciare per gli anni prossimi un ritorno comunista come fanno i fascisti, è dire una cosa senza senso comune; o che, per lo meno, è verosimile e scusata soltanto nei limiti in ,cui possono ripristinarsi delle congiunture economiche somiglianti a quelle in questione. * * * Il 19-20 fu politicamente caratterizzato da tre ·movimenti. Il più clamoroso ma, in sostanza, il più debole, fu quello della classe lavoratrice lottante per mantenere, nonostante l'enorme incremento dato dalla smobilitazione alla popolazione lavorativa, il proprio tenore di salario e di esistenza. Accanto si pronunciava, ancora contraddittoria ma via via più precisa, l'agitazione delle classi medie : colpite nei proprii risparmi, nei proprii redditi fissi dal precipitare dei fondi di Stato e della moneta ; e colpite anch'esse nel mercato del proprio lavoro, dalla pletora dei sopraggiunti reduci disoccupati. Infine la vera e propr:ia borghesia. Quella industriale fu sorpresa nel trapasso dalle forme del capitalismo di Stato, adottate durante la guerra, alle forme della libera economia; quella agraria era itl)paziente, viceversa, di emanciparsi dal vincolismo di Stato, che si risolveva in un cospicuo cespite di rendite per i consumatori; entrambe risolute, in contrasto con tutte le altre classi a conservare ed aumentare i propri redditi. Il biennio famoso fu un esperimento tipico degli antagonismi sociali nella ripartizione del reddito nazionale. Tali antagonismi, più o meno rilevati, esistono sempre : essi sono anzi la struttura stessa di ogni società storica differenziata. Però essi si appianano o si contengono in forma di lotta economica quando la ricchezza si produce e circola largamente, e, viceversa, travalicano nelle forme della lotta politica (che è poi l'indiretta violenza della legge) o anche della lotta violenta diretta, quando i comuni margini di disponibilità si assottigliano , e quasi scompaiono. È appunto .il caso nostro. Tanto il massimalismo quanto il riformismo, erroneamente ritenuti diversi e anche avversi fra loro, non furono altro che il prodotto unico e immediato dello stato di Biblioteca Gino . ranco
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