138 LA CRITICA POLITICA Ci limitiamo a dare per ora queste notizie. Avremo in seguito occasione di soffermarci su qualcuno di questi volumi per rilevarne i pregi e i difetti, dal nostro punto di vista. Sulle Puglie, che nella collezione del Paravia non figura, sappiamo che un buon lavoro, coscienzioso, è stato fatto dal nostro collaboratore prof. Tomaso Flore per conto della Casa Editrice lres di Palermo. La stessa cosa Ires ha pubblicato, nella stessa collezione di libri regionali sussidiari, un buon volume < Il Marchegiano > dovuto a Ignazio Drago e Leda Cesaretti. Diciamo buono, non ottimo. Lo avremmo desiderato migliore, più regionale, meno almanacco (Costa L. 5). Attendiamo di vedere gli altri libri sulla regione annunciati da altre case editrici, poi li giudicheremo insieme nei pregi e nei difetti. < Il Folklore Italiano>. J.?a Catania si annuncia con questo titolo una pubblicazione periodica destinata alla raccolta e allo studio delle tradizioni popolari italiane. Uscirà ogni trimestre in fascicoli di circa cento o centoventi pagine contenenti lavori di carattere critico, lavori di carattere descrittivo, rassegne bibliografiche e notizie riguardanti il movimento degli studi e delle istituzioni folkloriche in Italia e fuori. Si sa come dappertutto, in Europa e presso le nazioni culte dell'America e dell'Asia, lo studio delle tradizioni popolari, meglio conosciuto col nome anglosassone Folklore, sia in piena fioritura. L'Italia, ricca di memorie e di vestigie e sopratutto varia di costumanze di tradizioni e di dialetto, non si è tenuta in disparte da questo movimento, il quale fino ad ora però si era ristretto all'opera di pochi va- , lentuomini quasi sempre isolata e scarsamente incoraggiata. Solo in questi ultimi tempi si avverte diffuso e sentito, insieme al bisogno di ridare nuovo impulso alle manifestazioni della vita regionale e locale, il desiderio di un più largo richiamo anche alla storia e alle tradizioni ; ai vecchi cultori si aggiungono i giovani, i quali con miglior entusiasmo suscitano a nuova vita piccoli musei municipali, rinsanguano tenui periodici regionali e ne creano di nuovi, moltiplicano le raccolte degli usi e dei costumi, fomentano esposizioni regionali di industria e di arte popolare. < Questo splendido risveglio di energie che sembravano sopite - dicono i promotori della pubblicazione - ~erita di essere 1secondato; ed è perciò che abbiamo pensato all'utilità, nell'attuale momento, di un organo il quale continuando da una parte l'opera di raccolta fecondamente iµiziata e condotta dall'Archivio dells tradizioni Popolari, dalla Rivista delle Tradtziont Popolari Italiane e da altri perioBibliotecaGino Bianco dici di carattere regionale: < La Calabria>, < B. Basilè >, < Niccolò Tommaseo>, < Pagine Friulane>, < Archivio per la Etnologia della Lunigiana>, <Folklore>, < Ethnos >; e guidando e spronando dall'altra l'investigazione delle nostre tradizioni di qualunque natura (fantastica ed oggettiva, magica e mistica, cerimoniale e pratica); di qualunque forma o sostanza (mitologica, letteraria, giuridica, tecnica, artistica, .medicinale) possa rappresentare degnamente il folklore italiano, mettendo fn evidenza i contributi da esso dati alla cultura e tracciando le direttive da seguire in corrispondenza col moderno orientamento scientifico >. I promotori, a capo dei quali è Raffaele Corso, chiamano a raccolta intorno alla loro nuova rivista gli amatori, i dilettanti e gli studiosi per modo che questa possa colmare una lacuna generalmente notata ed essere ad un tempo il nuovo Archivio per la conoscenza delle italiche tradizioni e il laboratorio d' indagini sistematiche. Come regionalisti non possiamo che plaudire e formulare i migliori auguri per il successo della ottima iniziativa. Marche e Romagna alla 21 Biennale. Abbiamo già annunciato che la seconda biennale di Arti decorative a Monza si propone di essere una vigorosa affermazione della varietà e della originalità artistica delle nostre regioni. Possiamo dare ora qualche notizia sulla partecipazione ad essa di due regioni tipiche dell'Italia Centrale: le Marche ~ la Romagna. Le Marche. Anima· del Comitato ordinatore marchigiano è il prof. Luigi Serra, direttore della < Rassegna Marchigiana >. Alla Mostra marchigiana saranno destinate quattro sale: essa si comporrà intanto, di una magnifica raccolta delle famose ceramiche di Pesaro, le cui fabbriche del Mengaroni e del Molaroni esporranno i loro magnifici prodotti accanto a quelli del Ceccaroni di Recanati, del Matricardi di Ascoli Piceno e di altri ceramisti di Ancona e di Fenno. Nella sezione tnarchigiana figureranno anche, con ambienti completi, le fabbriche dei mobili d'arte Paolucci di Ancona ed altri di Macerata e Pesaro mentre le varie scuole d'arte industriale della regione saranno alla loro volta degnamente rappresentate. Complessivamente la sezione sarebbe organizzata cosl : nella prima sala di piccole dimensioni, si raccoglierebbero saggi di arte rustica, tessuti e ceramiche sopratutto, le ~quali campeggerebbero sopra uno zoccolo avvivato da motivi dei carri da buoi marchigiani, un fregio di vele picene e probabilmente su pareti rivestite di carte impresse con motivi regionali. Della seconda sala, anche essa piccola si farebbe una camera per bambini, con mobili
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