• J\FFERMJ\ZIONI REGIONJ\LISTE Pubbllcazloni friulane. Dobbiamo segnalare - e non è la prima volta che lo facciamo - l'attività della Società Filologica Friulana, anche perchè potrebbe servire di esempio alle società consimili di altte regioni. Il Strolic Furlan pel 1925,che si pubblica con successo da sei anni, è un ottimo modello di almanacco per il popolo, con tutte le feste e i mercati della regione, che potrebbe ntll' Italia centrale, ad es., sostituirsi vantaggiosamente al solito Barbanera. È tutto scritto in dialetto, con poesie racconti e musica persino di sapore e colore locali. Sempre a cura della Società filologica è uscito anche un magnifico volume Sot le nape contenente la prima parte delle fiabe e leggende friulane raccolte dalla viva voce del popolo da Dolf o Zorzùt un appassionato e competente demologo e prosatore dialettale. La seconda parte della raccolta uscirà alla fine dell'anno. Sono uscite, inoltre, una raccolta di Poesie friulane scelte da Ermes di Colloredo e un fascicolo di < Villotte e canti friulani>. Una iniziativa della stessa Società che sta per avere compimento è quella della Carta del Frizilt al 150.000con le denominazioni locali in italiano e in friulano e-' queste ultime come si pronunciano nel luogo; sotto questo aspetto la Carta porterà anche un non lieve contributo agli studi lessicali. La pubblicazione riuscirà uno dei migliori lavori cartografici usciti finora in Italia e, per i criteri seguiti nella compilazione, .unico nel suo genere. Vi hanno lavorato i proff. O. Marinelli e U. Pellis e il sig. Giardi, cartografo dell'Istituto Geografico Militare di Firenze. Bastano i nomi per dare affidamento sicuro. L' idea di una Carta regionale che trova cosl pel Friuli la sua prima attuazione, merita di essere imitata ed è proprio a deplorarsi che non abbia trovato editori che la facessero loro e ci dessero delle buone carte per ogni regione d'Italia. Diciamo buone carte perchè, purtroppo, anche quelle generali, che a prima vista sembrerebbero molto curate, lasciano poi a desiderare assai quando si va ai particolari. Per cib che ha rìguardo ai centri urbani, per esempio, siamo rimasti a sessant'anni addietro. Cosl si possono vedere indicati sulla carta centri che, per numero di abitanti e per attività commerciale agricola e industriale, non hanno piò. nessuqa importanza, mentre si cercano invano centri che nel corso degli ultimi cinquantanni BibliotecaGino Bianco .,,. da piccolissimi hanno preso particolare sviluppo. Questa osservazione a parte, ma che ha tuttavia il suo valore, le carte regionali sono comunque quanto mai utili. Diremo anzi che sono necessarie. Bisogna insistere perchè si facciano e perchè l'iniziativa della Filologica friulana trovi imitatori. Libri di coltura regionale. Tra le cose buone che insieme a molte cattive la Riforma Gentile ha fatto, v'é quella della introduzione nelle scuole elementari di un libro sussidario di cultura regionale. La idea è stata suggerita e applicata ùal prof. Lombardo Radice, che il prof. Gentile portò con se alla Minerva e che con lui se ne andò, dichiarando poi la propria sfiducia nel fascismo e nei suoi sistemi. 11modello del libro sussidiario di coltura regionale venne dato dall' Almanaco per il popolo siciliano pubblicato per le scuole rurali di Sicilia dalla benemerita Associazione per gl' interessi del Mezzogiorno. Secondo prescrivono i programmi d' insegnamento questi libri devono contenere un almanacco bene illustrato, un insieme di letture istruttive e ricreative, coordinati al fine d' illustrare sotto i vari aspetti le singole regioni italiane, in forma facile, suggestiva e attraente. Varie case editrici si assunsero l'incarico di curare le edizioni dei relàtivi libri, per l'esame dei quali esiste presso il Ministero una speciale Commissione che non sappiamo se e come funzioni. La Casa Paravia è stata una delle piò. sollecite nella edizione deJla collezione di tali libri e ne ha affidato la direzione al prof. Roberto Almagià, ordinario di Geografia nella Università di Roma. La compilazione dei relativi volumi venne cosl affidata: ' Piemonte a Luigi Ambrosini e C. Prosperi; Liguria a G. Fracchia; Lombardia a A. Colombo; EmUia e Romagna a A. Andreoli; Toscana a A. Avelardi; Umbria a C. Faina; Marche a L. Colini-Baldeschi; Abruzzo a U. Postiglione; Sicilia a E. De Franco; Sardegna a F. Marielli. Ciascun volume ha la propria fisionomia, rispondente ai caratteri peculiari di ciascuna regione. I collaboratori vennero scelti con cura tra i più valenti e geniali cultori di studi regionali, e specialmente tra coloro che sono in gra- . do di meglio penetrare e sviscerare quella che è - per cosl dire - l'anima di ogni regione,
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