La Critica politica - anno V - n. 3 - marzo 1925

.. • 124 LA CRITICA POLITICA " momenti di sviluppo della sua personalità. E probabile eh' egli abbia tutto detto con questi versi. Vi è troppo una intimità da hortus conclusus, alla Sergio Corazzini, troppa timidezza e riluttanza ad un più ampio respiro perchè egli si arrischi ad un più vigoroso battito d'ali. Ma il popolo corso deve conse~vare gelosamente questo libretto dalla copertina madreperlacea, perchè i gracili versi che vi sono contenuti hanno una nitida risonanza di poesia, e attestano in Marco Angeli una compiuta personalità d'artista. CAMILLOBELLIENI P. S. - Una breve recensione di opere letterarie in dialetto corso, seguita da alcune considerazioni sul movimento regionalista nell' Isola, pubblicata sulla « Critica » dello scorso anno, ha dato luogo a numerosi commenti di giornali cors~ ed è stata segnalata anche da corrispondenti di alcuni giornali del Mezzogiorno di Francia. f:ra gli altri il signor Sardou del « Nouvelliste de Lyon », riportando le mie considerazioni sull'opportunità della concessione da parte della Francia di una speciale autonomia amministrativa alla Corsica, (provvedimento che prevenendo una possibile crisi e sedando ogni malcontento, avrebbe rappresentato anche una mossa di saggia ed abile politica), mi ha cortesemente raccomandato di tener presente che le esortazioni da me rivolte alla Francia « peuvent etre considérées comme des conseils donnés par un étranger sur un point de politique intérieure ». Egli ha dimostrato, ciò non ostante di essere, informato delle cose nostre, e non mi ha confuso con i nazionalisti italiani, che sembrano compiacersi di identificare il legittimo malcontento dei corsi, per l'abbandono in cui sono lasciati da parte dello stato francese,, con un immaginario irredentismo che sarebbe assurdo, anacronistico, e sopratutto pericoloso per le buone relazioni fra l' Italia e la Francia . Ciò che mi ha invece assolutamente sorpreso è stato un articolo pubblicato sulla Revue de la Corse dal Prof. Paul Arrighi, insegnante al Liceo Francese di Roma e cultore di letteratura corsa. Paventando il pericolo di un indiscreto interessamento da parte degli italia_niper le faccende della Corsica, egli ha voluto mettermi fra i cospiratori contro lo stato attuale di cose. Si rassicuri il Prof. Arrighi : amico della Corsica per i molti elementi di analogia esistenti fra le sue condizioni e quelle della Sardegna, per i vincoli di lingua, di sangue che la legano alla mia città natale, Sassari, per la notevole intelligenza e forza morale dei suoi abitanti, ho creduto mio dovere partecipare al lavoro diretto a rimettere in piena luce una terra che sembrava condannata a trasformarsi in un vivaio di . questurini e di impiegati, e che ha voluto invece riaffermare la sua djgnità spirltuale e la sua tradizione storica. Ma tutto ciò non ha il più lontano significato irredentistico : che ripugnerebbe completamente alla mia mentalità di antinazionalista intransigente. Non saranno certamente liberisti e libertarii, sostenitori della unione doganale europea e nemici della oppressione centralista statale, ad attizzare il fuoco per nuove guerre, grottesche, sanguinose e, sovratutto, inutili. C. B. BibliotecaGino Bianco...

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