98 LA CRITICA POLITICA o di ricominciare, e l'onesta franchezza di chi, dopo che ha potuto constatare e convincersi che la via è errata, dichiara di non essere disposto a proseguire su quella. Bisogna togliersi di mente che per servire la causa dell'opposizione non ci sia altro da fare che su tutto tacere e in tutto consentire 1 E convincersi che nascondere la verità ai nostri occhi non significa impedire che gli avversari la vedano. Mussolini non aveva. affatto bisogno della mia testimonianza per constatare il proprio successo. Ora a vincere la guerra un successo non basta~ La ricerca spassionata dei motivi del successo dell'avversario può però solame11;te consigliare le opportune modificazioni nella tattica e negli obiettivi più . . pross1m1. L'Aventino fu 1lJ1 momel'lto della ·opposizione. Ebbe una signiiicativa importanza. Poteva servire. Bastava che fasse stato conseguente a se stesso. La secessione parlamentare imponeva la rottura di ogni rapporte, diretto e indiretto, coll'ambiente di Montecitorio. Tutto ciò che accadeva o poteva accacJere là dentro non riguardava più i deputati che ne erano usciti. Avvenne invece il contràrio. I risultati li abbiamo visti, ed io non ho voglia d' insistervi anche per non recare altri. ... dispiaceri agli amici. Quello che ne fu detto resti a verbale e non se ne parli oltre. Ma del presente e dell'avvenire preoccupiamoci. L'Aventino ha ancora un valore ? una funzione? Può nuocere o servire ? E come ? Mi propongo di rispondere, per mio conto, a queste domande. Nella valutazione dell'Aventino si cade nell'errore di sentirsi come impegnati a sostenere tutto il contrario di quel che sostengono gli avversari. Deve essere bene tutto ciò che questi dicono male ; e deve essere difeso ciò che questi mostrano di combattere. Se l'errore non fosse reciproco la tattica diverrebbe per gli avversari un problema assai semplice. Il fatto che l'Aventino riempie di sè tutta la stampa fascista non è una dimostrazione di efficacia di azione e di risultati conseguiti. Prendersela sempre con qualcuno è per la stampa fasci sta una necessità. Ed è il suo compito. Nell'interesse del governo e del partito. Il giorno in cui cessasse nel partito la tensione dei capi e dei gregari contro gli avversari, e il loro spirito aggressivo si addormentasse, per il fascismo sarebbe finita. Nel giuoco del fascismo l'Aventino costituisce così anche una pedina polemica. Teniamone conto. Il valore dell'Aventino era e resta nelle sue premesse, nel gesto che lo determinò. Esso è in funzione dell'opposizione, non è l'opposizione. Se è vero che le elezioni del 6 aprile 1924 furono quel che furono, i deputati che ne fanno parte rappresentano l'opposizione quanto la Camera attuale rappresenta il Paese. Non sono nemmeno la parte più temibile dell'opposizione, anche perchè chi governa ha tutto il mo-do di vederne e di controllarne i movimenti e persino di limitarli e di spostarli. È quel che dell'opposizione non 'ha sede sull'Aventino e che è nel Paese, Biblioteca Gino Bianco
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