La Critica politica - anno V - n. 2 - febbraio 1925

I• I L'AVENTINO E IL RUBICONE 57 già i molini avevano acquistato ai dimezzati prezzi di sei mesi fa, dovrebbero rendere pensosi gli italiani sulla necessità di un indirizzo economico e politico che faciliti l'incremento deKa produzione granaria. È risaputo che il problema granario in Italia ·è un problema di denaro per gli agricoltori : per aumentare la produzione, occorre migliorare le case coloniche, concimare meglio e più la terra, usare le seminatrici, persuadere i coloni mezzadri a curare di più il raccolto del grano senza attenersi al metodo tradizionale di abbandonare il grano dalla semina alla mietitura. In moltissime plaghe, che passano già per progredite, si ha ancora una produttività di 10-12 sementi, e con uno sforzo si giungerebbe a 20. Per farlo mancano sopratutto i capitali da investire in aratri moderni, in trattrici per i lavori profondi, in seminatrici, in atrezzi, in concimi, in case coloniche : questi capitali vengono sottratti all'agricoltura dal fiscalismo, dal protezionismo doganale, dalle città piovre. Bisogna che lo Stato, con un'azione decentrata e con un nuovo indirizzo politico, lasci che i capitali prodotti dalla ~erra tornino alla terra, e l'agricoltura nostra rifiorirà gagliarda, guarita dal suo male della impecuniosità. Questo problema accennato di scorcio ci pare ben più importante di quelli che appassionano la stampa, e porlo nettamente crudamente di fronte al Governo e di fronte all'opinione pubblica sarebbe essenziale. Svelare la beffa zuccheriera, che reclama la protezione doganale per lo zucchero indigeno in nome dei coltivatori di bietole, e mostrare che l'agricoltura non ha nessun bisogno di coltivare bietole potendo con maggior·e convenienza sua dedicarsi ad altri ptodotti più rimunerativi - dal tabacco alla patata - ci pare che sarebbe altrettanto essenziale. Le discussioni e i dibattiti politici debbono essere portati fuori dal cerchio chiuso, e bisogna affrontare questi problemi concreti, se alla vita politica italiana si vuol dare un contenuto nuovo. L'Aventino non rappresenterà nulla nella storia politica italiana se continua a baloccarsi con le forn1ule giuridiche e con le bombette scandaliste : parli in nome di interessi concreti, affermi un indirizzo antitetico a quello seguito da cinquant'anni in qua, scenda fra i rurali, nella provincia e troverà materia abbondantissima al suo lavoro, se ne è capace. GIULIO PIERANGELI Procurate abbonati alla CRITICA per l'anno in corso. Fatèla penetrare nei Circoli di lettura, nelle Biblioteche. Fate abbonare i vostri amici. Biblioteca Gino Bianco

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