La Critica politica - anno V - n. 2 - febbraio 1925

' L' l\ ventino e il Rubicone Il partito popolare invitando i gruppi dell'opposizione ad .abbandonare la formula negativa dell'antifascismo per concretare un'azione p~- sitiva, ha messo un po' di ~compiglio fra gli aventinisti, ed ha contribuito a una chiarificazione della situazione politica italiana. Le opposizioni da otto mesi si richiamavano con esasperante monotonia alla mozione votata a fine giugno; in ogni loro adunanza, per quanto si fosser~ presentate circostanze nuove, si limitavano a riaffermare ciò che avevano affermato a giugno, cadendo nel ridicolo, col mostrare un'impotenza assoluta e una radicale incapacità a dare nuovi sviluppi alla loro azione. Lanciando il loro sasso, i popolari hanno costretto i partiti di opposizione a precisare le direttive della loro azione, a liberarsi dalla formula in cui s'erano incapsulati, a non cullarsi nella illusione che la gravissima crisi morale e politica si sarebbe risolta rniracolosamente. Gran parte delle opposizioni al fascismo ha considerato questo come un fenomeno effimero, e quindi superficiale e transitorio : da questa valutazione errata è stata indotta a credere che un colpo improvviso di vento avrebbe fatto sparire questo smisurato fungo, germinato su non si sa come : ed ha atteso il miracolo del colpo di vento, si chiamasse Giolitti, Giardino, Salandra, per ripigliare il vecchio tran tran. Il gruppo della Critica non ha condiviso mai questa errata valutazione, e non ha atteso il miracolo: sin dal 1921 in questa rivista affermammo che il fascismo non poteva essere valutato alla stregua delle sue manifestazioni superficiali di violenza, di squadrismo, di improvvisazione, e che se il successo· gli arrideva malgrado queste tare era segno che al di sotto di quella schiuma vi era - e vi doveva essere - qualche cosa di profondo. Per questo la can1pagna scandalista, che metteva in luce le tare del regime, non ci persuase della sua efficacia, e siamo stati lieti quando uno dei gruppi dell'opposizione, obbedendo a sue interne ragioni, ha rotto l'equivoca nube, che avvolgeva l'Aventino e ha invocato la formazione di un blocco, che per la realizzazione di uno specifico programma affacciasse risolutamente la sua candidatura alla successione. Con questa mossa la piattaforma della lotta contro il Governo fascista viene a cambiare : non si parla più genericamente della libertà, della costituzione, della moralità : non si fa più un appello generico a tutti gli uomini di_ buona volontà, a tutti i cittadini concordi in certe formule esteriori, ma si fa appello a forze concrete, a interessi ~pecifici, perchè contrastino vigorosaBiblioteca Gino Bianco

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