La Critica politica - anno V - n. 2 - febbraio 1925

DEI LIBERALI E DELLA LIBERTÀ 53 ~he per Stato debba intendersi il potere esecutivo, esso va fino in fondo: non usa mezzi termini, nè gli basta stabilire che la libertà di .stampa è soppressa, pensa su6ito che gli C{)nviene completare l'opera . sopprimendo anche la libertà d'organizzazione dei giornalisti. E fa preparare all' on. Ami cucci un codicillo alla legge sulla stampa, con cui si stabilisce l' < Ordine dei Giornalisti>. Basta appena un'affrettata lettura del testo degli articoli aggiuntivi proposti dal deputato fascista per accorgersi quale funzione sia riservata ali'< Ordine > : esso dovrebbe essere l'organo destinato ad applicare nei riguardi dei giornalisti le sanzioni fissate dalla legge sulla stampa, completandole coll' indegnità professionale. È tutto: lo spirito delle proposte Amicucci è qui. Il resto è contorno. Ebbene vi sono stati dei giornalisti, fierissimi assertori della libertà di stampa, che se ne sono commossi e che hanno preso la proposta sul scrio trovando che essa rivestiva un interesse professionale (1) superiore ad ogni preoccupazione politica. E hanno voluto discuterne. E, sia pure con tutte le riserve e con tutte le limitazioni, sono riusciti a far dichiarare accettabile ad un assemblea di giornalisti (maggioranza di un voto I) la costituzione dell' <Ordine>. Ciò che, praticamente, vale quanto dire che si preferisce alla organizzazione libera e volontaria dei giornalisti . il sindacato obbligatorio regolato dallo Stato. Ci voleva proprio un libe- · raie come l'on. Ettore Janni - colonna forte del Corriere - per arrivare a questa conclusione I Dopo la quale si deve pure ritenere che con questi liberali il fascismo avrà sempre ragione. Congratulazioni, al fascismo. OLIVIERO ZUCCARINI (1) Non hanno saputo dire, però, quali interessi professionali l'< Ordine del Giornalisti>, fissato e regolato dallo Stato, saprebbe tutelare meglio di quanto non abbiamo dimostrato di sa- . pere le libere organizzazioni federate della stampa. Tutto ciò che l'on. Amicucci assegna all'< Ordine >, per legge dello Stato, è già stato attuato e risolto dalla Federazione: lo stesso Collegio dei Probiviri funziona ottimamente. Gli inconvenienti che dal lato strettamente professionale l'< Ordine, presenterebbe ebbero invece ampia illustrazione. Quanto ai risultati politici ci vuol poco a vederli: con questo come con qualunque altro governo. A chi poi pretende che per purificare e nobilitare la stampa sia necessario l'intervento del potere esecutivo io mi permetto di osservare_ che se il giornalismo italiano lascìa alquanto a desiderare e se specialmente le fonti da cui traggono alimento parecchi giornali non sono sempre pure e la professione del giornalista s'è, in alcuni casi, ridotta a vero e proprio esercizio di un mestiere, ciò si deve anzitutto a due cause: allo Statalismo specie economico-finanziario e all'azione che ogni governo esercita sulla stampa per sostenerla e farsi sostenere. Per ·dar posto ad articoli di più viva attualità politica, dobbiamo rimandare al prossimo fascicolo altri interessanti scritti di E. AZIMONTI, G. ·PETRACCONE, ecc. , Biblioteca Gino Bianco f

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