.. NOTE B COMMENTI 89 ga, come obbiettivo minimo indispen.:. sabile e comune a tutti i Partiti aderenti, la creazione di istituti nuovi · che garantiscano la vita civile e la libertà indispensabili del Paese n• Fascisti e Combattenti. Ritorna al primo piano la questione dell'Associazione dei Combattenti. Il fascismo non intende perdonare ai dirigenti dell'Associazione la posizione di indipendenza:politica dal governo e dal partito assunta al Convegno · di Assisi e mantenuta fino ad oggi. Specie dopo I' ultimo voto dato contro il governo dai deputati combattenti alla Camera, la lotta contro gli attuali dirigenti s'è fatta, sulla stampa e nel seno delle Associazioni, quanto mai vivace. L'on. Farinacci, che è una specie di buttafuori della Compagnia e che gt!asi sempre, in form~ che può sembrare personale, ora poi con una solenne consacrazione ufficiale, esprime pensieri e propositi già meditati e maturati nel partito, ha, nel suo giornale, posto la questione in questi termini precisi: < L'Italia Libera non è arrivata a tanta oscenità politica come l'Associazione Nazionale dei Combattenti. « Abbiamo chiesto la legge sulla stampa per impedire ai fascisti di sfasciare, quale legittima reazione, le tipografie ed incendiare le edicole; abbiamo chiesto la legge contro le società segrete per non permettere ai fas~isti di distruggere dei covi di antinazionali ; domandiamo ora che provvedimenti governativi siano adottati per prevenire una giustificata reazione da parte dei combattenti fascisti. « Se ciò non avvenisse non ci s chiami esagerati se domani ci vedremo costretti a difendere qualche gesto di esasperazione di questo o quel fascista >. Bìblioteca Gino Bjanco · Nori si poteva essere più espliciti. Intanto manifestazioni contro gli attuali dirigenti - con minaccie di secessioni e con invocazioni ali' intervento del Governo per ristabilire e • garantire l'apoliticità (!) dell'Associazione - vennero provocate da varie parti. Ed è in seguito ad esse che si è tenuto a Roma, nei primi di febbraio, una riunione dei componenti il Comitato Centrale dei combattenti ed è stato convocato a Viareggio per il 5 marzo il Consiglio Nazionale che è una specie di Congresso. I dirigenti sono più che mai decisi a rimanere sulla linea tracciata dal Convegno di Assisi. Un tentativo di accordo su una base di compromesso da parte di elementi filofascisti del Comitato, venne per due volte respinto. I dirigenti dei Combattenti si dichiarano fin d'ora sicuri che sull'ordine del giorno di Assisi si affermerà nuovamente la grande maggioranza di coloro che converranno a Viareggio < respingendo ogni equivoca formula di apoliticità e non facendosi ingannare dai pretesi pericoli per I' unità dell'associazione>. Cosl ha dichiarato, in una intervista, uno dei deputati combattenti il quale, a proposito dell'accusa che ora si fa all'Associazione di fare della politica, ha aggiunto : < sl, l'Associazione Combattenti è apolitica. È apolitica nel senso, non già che si disinteressa, dalla cosa pubblica, ma nel senso éhe si mantiene indipendente da tutti i partiti esistenti e non impone ai propri soci di seguire un determinato ideale politico-sociale, di appartenere a una determinata scuola filosoficapolitica. Questo è l'unico modo con cui può essere concepita l'apoliticità per un'Associazione del genere della nostra. A questa specie di apoliticità siamo stati e intendiamo sempre restare fedeli. I fascisti invece sono
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