La Critica politica - anno V - n. 2 - febbraio 1925

I NOTE E COMMENTI Due tendenze : due strade. Poichè l'azione delle opposizioni si è addimostrata, come era e non poteva non essere, negativa anche · nei risultati, incomincia a farsi strada la persuasione che bisogna pensare ad un'azione positiva. Quale azione ? Questo è il punto. Le opinioni sono tutt'altro che concordi. Se non ci fosse un equilibratore comune - la medaglietta - le dissonanze sarebbero insuperabili. Il blocco delle opposizioni ha subHo tuttavia una spel-ie di disintegrazione. S'è prodotta una fes1ura ed è inevitabile che si allarghi. Diremo anzi che è bene e che sarebbe imperdonabile errore cercare di coprirla con una otturazione prov- . . v1sona. L'opposizione ha due tendenze: una verso il passato e una verso l'avvenire. Ci sono coloro che vorrebbero ritornare al punto in cui s'era prima del fascismo e ci sono quelli per i quali il fascismo costituisce on ponto fermo, di liquidazione, dopo del quale non resta che incominciare da capo, far vita nuova. La distanza tra queste due tendenze è rappresentata esattamente dal fascismo, come realtà politica del presente e del pib. prossimo passato. Sono cioè due tendenze verso opposte direzioni. Perchè volerle tenere unite? In quanto può giovare la loro unione? In nulla. Unite finiscono col neutralizzarsi a vicenda, e l'una impedisce a l'altra di camminare, mentre in ogni mutamento .politico è sopratutto questione di moto. Anzi, in un certo' . Biblioteca Gino Bianco senso, l'autonomia reciproca finirebbe coll'essere reciprocamente giovevole: una specie di cooperazione senza la cooperativa e senza responsabilità in solido. Noi non escludiamo, per esempio, che la liquidazione dell'attuale situazione possa riuscire piil facile - e, se non altro, meno drammatica - con un ritorno sulle posizioni vecchie che col procedere oltre su posizioni nuove. Può darsi che ciò sia una condizione indispensabile perchè le nuove soluzioni matqrino nella coscienza del paese. Ammettiamo che, in questo momento, si debba tenere gran conto del peso politico di quelle forze conservatrici che, dopo aver generato nutrito e portato avanti il fascismo, sono ora seriamente preoccupate del suo modo di procedere e delle possibili conseguenze. Ma appunto per ciò, ciascuno per la sua strada e per la sua mèta. La pregiudiziale antifascista non è un programma politico positivo : la anione nello stesso cartello di uomini e di partiti di opposte tendenze non affida i conservatori e non affida i rivoluzionari. I conservatori teme-. ranno di lavorare per la rivoluzione, _ e i rivoluzionari saranno sempre in sospetto di lavorare per nuovi esperimenti di reazione. Uno degli argomenti da cui il governo fascista ha t~atto forza negli ultimi tempi è che · la fine dell'esperimento fascista sarebbe un salto nel buio : il caos, il disordine seguirebbe. L'argomento non potrebbe far presa se invece le vie della successione fossero nettamente e dichiaratamente segnate. ..

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