La Critica politica - anno V - n. 2 - febbraio 1925

84 LA CRITICA POLITICA tolavamo noi leggendo - le libertà fondamentali d'ogni costituzione. Per questo sono illecite le persecuzioni di cui furono oggetto gli oppositori, delle quali altrimenti, Jn regime rivoluzionario, sarebbe per lo meno ingenuo di trar lamento. Per questo noi protestiamo ; per questo combattiamo.... colla Carta, non il duce di una rivoluzione che esiste solo nella testa di quattro scalmanati, ma il Presidente dei Ministri del Regno d' Italia, che abusa evidentemente dei suoi poteri e della fiducia sovrana. E con Amendola tutti ripetevan la stessa cosa, se non altro per vedere di convincersene a malgrado d' una realtà un poco diversa. Senza voler offendere la classe benemerita (tutte le classi sono un po' per la lor parte benemerite) dei giuristi; ci vien fatto involontariamente di ravvicinare questo ragiona":Iento ai magnifici argomenti sfoderati per sostenere la piena validità dei decreti-legge (o decreti legislativi, se vogliamo esser precisi). Se voi seguite il giurista in questi suoi acrobatismi formalistici, crederete di perdere più d'una volta il ben dell' intelletto, e se vi ci affiderete, Io perderete davvero, statene certi. I costituzionali sono, in fatto_ di formalismo, i più · abili giuristi, stavo per dire sofisti ; senza per questo non essere quasi sempre in buona fede, come Io sono quasi sempre i giuristi. Del resto, il sofisma, in questi ragionamenti, non è nella forma, ma nella sostanza. E cioè, i costituzionali sono in mala fede allor quando tentano di gabellarci come un nulla quel punto sull' i che è l'investitura o la sanzione sovrana. Il Re Sole lo diceva senza infingimenti che, per chi ha da mettere il punto, tanto vale dire che può fare o non fare l' i intero. Un i senza punto è come un uomo senza testa. Come i costituzionali senza sanzione. Fu burla, se volete, la marcia su Roma. Il fascismo resta non meno un fatto rivoluzionario. L'aver disconosciuto questo con pertinace cocciutaggine fu l'errore nefasto di tutti gli oppositori. Grande o meschino, epilogo o prologo d'una vera rivoluzione che si spegne o ch'è in marcia, esso è un fatto rivoluzionario. Credere di potervi contrastare solo col codice penale - col vecchio codice - via, è stato per lo meno puerile. Cos} è, che fuori della legge si trovano oggi gli oppositori, ·-pur con tanto ortodosse intenzioni ; gli oppositori che stanno come deputati sul-· l'Aventino, gli oppositori che si fanno sequestrare i loro purgatissimi - giornali, gli oppositori che si schermiscono all' invito di partecipare a nuovi comizi. Gli oppositori che persistettero a chiudere la lotta nella costituzione. Sapete, in fondo, qual'è la vera sanzione, quella sostanziale che importa assai piil che la forma dei giuristi agli uomini di governo, quella che fa una legge anche della ~anifestazione più sfacciata dell'arbitrio? È il volontario consentimento che, di buono o di mal grado,. si piega all'ordinanza arbitraria. Questa sanzione l'ebbero e l'hanno appunto i decreti éhe aboliscono la libertà di stampa, di associazione, di riunione. Biblioteca Gino Bianco

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