• , Rivedere le posizioni Nessun processo n_oivogliam fare al recente passato ; cosa cui possiamo accedere tutti di buon grado, perchè tutti, chi più e chi meno, . dovremmo scontare la colpa per la nostra parte. Su questo punto preferiamo, senza discussioni, conchiudere come il nostro Direttore : meglio la situazione odierna che quella di prima, < almeno ci si vede più chiaro : si sa quello che è e dove si va a finire >. Guardiamo indietro solo tanto che basti per conoscere quale sia ora la via migliore da battere. La comunione degli oppositori, dopo aver traballato sotto il colpo mancino, se pur logico, dei popolari - un grosso partito che rimarrà, purtroppo, chi sa per quanto tempo ancora sotto tutela, ed una grossa palla al piede del paese - non potrà durare ancora per molto tempo. In ogni modo, dopo che s' è manifestata chiaramente per una parte la bu0na volontà di passar sopra alla tanto declamata questione morale, l' unione, propriamente ora soltanto materiale, duri o non duri ancora a lungo, ha un assai scarso valore. Il vincolo ideale, che sembrò stringere in una manifestazione di nobile fierezza uomini di diversa parte, è rotto. S'è rotto mostrando di non esser stato mai troppo saldo. Gli uomini che hanno due idee in testa - e che per questo appunto sono sempre portati all' intransigenza politica - cominciavan, del resto, a trovar troppo gravoso il peso di un ibrido connubio su quell'Aventino che oramai oscurava con la sua ombra spessa ogni tentativo di rinascita delle correnti politiche del paese, ed ogni sforzo inteso ad agitar dellè idee, dei principii che, per lor natura, non possonò essere solamente negativi. Se noi dobbiamo confessarlo, quella tepida temperatura del finir dello scorso anno e quello zefiro incantatore non conf acevan troppo , ai nostri nervi ed ai nostri polmoni. Sotto la tormenta che c' investe e nella nebbia bigia che ci minaccia d' insidie, noi sentiamo ingigantire le nostre energie, sentiamo risvegliarsi l'ostinata volontà di perseguire quelle due idee che ci stan fisse, ben chiare, nella testa, quella volontà che noi avevamo quasi perduta, o che s'era almeno sopita nel dolce tepore che c'infiacchiva. Perchè noi sentivamo, rodendoci in una voluta impotenza che ci avviliva, quanto ignobile sarebbe .I stato un facile trapasso di ministeri, una grazia che ci potesse piovere dall'alto, quella grazia per la quale non smaniavano solo' i costituzionali, ma sospiravanq, ahimè, anche i rivoluzionari. A lavare l'onta - perchè, ricordiamo, si era, forse incoscientemente, inalzata una q~estione morale - non si _chiamava il Biblioteca Gino Bianco
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